Il primo luglio, alle 18, nella Scuola Grande San Giovanni Evangelista, verrà presentato il settimo volume della fortunata serie delle “Ville Venete”, catalogo-censimento di tutte le ville presenti nel territorio regionale. Il volume dedicato alle “Ville della provincia di Venezia” conclude l’intenso lavoro di catalogazione iniziato nei primi anni Novanta. Lo completa per quanto riguarda il Veneto, mentre gli esperti sono già al lavoro per presentare, entro l’anno, la pubblicazione delle ville del vicino Friuli.
A sottolineare l’importanza di un lavoro di catalogazione ritenuto “esemplare” e, insieme, per ribadire l’attenzione con cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali guarda all’attività dell’Istituto Regionale Ville Venete, all’incontro presenzierà il Viceministro Antonio Martusciello, in rappresentanza del Ministro Buttiglione. A fare gli onori di casa saranno il Presidente dell’IRVV, Luciano Zerbinati e il VicePresidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. Con il Viceministro interverranno anche il Presidente della Provincia di Venezia, Davide Zoggia e l’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Venezia, Mara Rumiz.
La presentazione scientifica del catalogo è affidata a Antonio Foscari, nella veste di docente IUAV Dipartimento di Storia dell’Architettura ma anche di proprietario di uno dei gioielli del Palladio, la Villa Foscari alla Malcontenta.
Curatori del volume sono: Alberto Torsello e Letizia Caselli.
Le Ville in provincia di Venezia sono l’espressione più forte per quantità ed anche per qualità dell’universo di strutture architettoniche riconducibili alla tipologia della Villa Veneta. E tutto ciò non è casuale perché l’entroterra veneziano, ancor oggi definito “campagna” dai residenti del centro storico della Serenissima, era il posto ideale dove fare svolgere alla villa, oltre alle consuete finalità di presidio del territorio e di punto di coordinamento delle attività fondiarie dei patrizi e della borghesia veneziana, anche quel compito di svago e di rappresentanza che gli angusti spazi dei palazzi veneziani non potevano assicurare.
Per queste ragioni dunque sulle direttrici del Terraglio e della Brenta con concentrazioni degne di specifiche catalogazioni, come nel Miranese, si realizza quella diffusione “stellare” del sistema delle ville in comuni vicini e contermini alla città.
“E’ importante ricordare – puntualizza il Presidente dell’IRVV, Luciano Zerbinati – che l’entroterra veneziano ha corso più rischi di altre province venete di perdere buona parte del valore di questo patrimonio. Se è straordinario riscontrare come, dal Settecento ad oggi, la presenza delle Ville Venete lungo la riviera non abbia subito grandi trasformazioni nella quantità, impressionano le radicali trasformazioni soprattutto negli annessi e nell’utilizzo, ossia nella destinazione d’uso. Impressiona ancora di più la radicale trasformazione che ha subito il contesto dove sorgeva questo patrimonio. L’urbanizzazione spinta, la grande diffusione dell’edilizia residenziale, produttiva e commerciale, l’ampliamento dei sedimi stradali e la realizzazione della rete ferroviaria hanno cambiato complessivamente il territorio e quindi il paesaggio che due secoli orsono vedeva invece un’armonica distribuzione di ville nel contesto di una campagna che ne era più consona cornice. E’ quindi normale comprendere perché la Riviera del Brenta, luogo che per antonomasia riconduce ai fasti della civiltà della Villa Veneta, oggi sia più famosa per le sue attività manifatturiere e produttive che non per la presenza storica delle sue splendide dimore. Problemi sostanzialmente analoghi si possono evidenziare lungo il Terraglio o nel Miranese”
Ma queste considerazioni, relativamente sconfortanti per gli amanti del bello e del passato, trovano fortunatamente in questi ultimi anni una compensazione nella presa di coscienza intervenuta sia a livello pubblico sia privato dell’importanza non solo di salvare e conservare ciò che è rimasto del passato ma soprattutto di valorizzarlo.
E’ ormai sentire comune l’obbligo dell’attenzione per questo patrimonio e quindi della sua conoscenza e valorizzazione”.
Conoscenza che ha trovato in questa serie di pubblicazioni uno strumento di assoluto rilievo: “Questi volumi, annota il Presidente della Giunta Regionale Giancarlo Galan nella prefazione al settimo e conclusivo catalogo-censimento – non è frutto di una elegante curiosità, ma è una necessità, se si desidera sapere ciò che ha significato e che significa oggi la Villa”.
“Entro l’anno editando il volume sulle Ville Venete nel Friuli – annuncia il Presidente dell’IRVV Zerbinati – concluderemo il censimento puntuale e metodico dell’intero patrimonio che è una delle forme più visibili della grande presenza della Serenissima nella campagna veneta e friulana. Ma non siamo appagati da questi apprezzabili risultati. Abbiamo percepito la grande necessità che oltre all’esterno, ossia alle architetture ed agli annessi delle ville, siano sistematicamente studiate e divulgate tutte le presenze più significative delle altre espressioni artistiche presenti nelle ville.Delle ville è dunque necessario divulgare ciò che di alto c’è nelle altre arti ossia negli apparati pittorici e scultorei, questi ultimi interni ed esterni.Solo allora potremo dire di avere completato questo appassionante lavoro fatto per conoscere e per far conoscere quel fenomeno che il mondo ci invidia e ha spesso cercato di imitare”.
Invito alla presentazione del volume: “VILLE VENETE: LA PROVINCIA DI VENEZIA”, edito da Marsilio per conto dell’Istituto Regionale Ville Venete; Venerdì 1 luglio ore 18.00; Venezia, Scuola Grande San Giovanni Evangelista; Ufficio stampa: Studio Esseci tel. 049.663499 info@studioesseci.net