Morteza Latifi Nezami, poeta e pittore iraniano, è autore di Quando giunse a termine la gentilezza (edizioni Joker), un libro di poesie. Tredici composizioni dedicate, come indica l’autore, a ‘tutti coloro che in qualsiasi modo hanno lottato, lottano e lotteranno per la difesa della pace, della libertà e della giustizia’.
Il titolo è tratto da una poesia di Hafez, uno dei poeti più celebri della tradizione persiana. Il fatto che dall’Iran, terra che ha conosciuto guerre e rivoluzioni fino a tempi recentissimi, arrivino parole che ci parlano di pace, rende la lettura di questi versi ancora più ricca di significato. Dodici poesie, una per ogni mese dell’anno. Un viaggio al termine della gentilezza, tra conflitti vecchi e recenti. Dall’Algeria al Kosovo, dal Cile al Rwanda, passando per l’Afghanistan, Israele e Palestina, Groznyj e Timor Est, Sarajevo, Beirut e gli orrori di Pinochet.
Un viaggio al termine di una notte che non è ancora finita, perché come ricorda l’autore nella tredicesima poesia, dedicata a un mese che non esiste ma che diventa un luogo simbolico della memoria per evitare che le atrocità di ogni guerra ancora in corso scivolino nell’oblio, ‘in ottanta luoghi del mondo ancora esistono conflitti sanguinosi per motivi etnici, politici o per interessi economici’, e tutto questo mentre ‘l’indifferenza alberga nelle nostre pulite profumate e sterili mani ogni giorno’.
Il ricordo e la memoria sembrano quindi essere le uniche vere armi di distruzione, le uniche da schierare per uccidere in massa odio e pregiudizi, per evitare l’eterno ritorno della logica del sangue. Ad accompagnare i versi suggestivi di Nezami,soprattutto quando recitati in farsi, le note del santur, salterio a percussione della musica classica persiana, suonato da Fuad Ahmadvand.
Editore Joker Collana Parole del mondo, 2013 Pagine 160, Euro 13,50 Lingua Multilingue