“Quando la notte” di Cristina Comencini

Paura di guardare

La decisione coglie di sorpresa. Il film di Cristina Comencini tratto dal suo omonimo romanzo Quando la notte è stato vietato ai minori di 14 anni perché – citiamo le ragioni – “Si ritiene che il vuoto della volontà di una madre normale ingenera inquietudine nei minori di anni 14”.

La violenza è fatta di gesti, di parole, ma anche di silenzi.
I figli conoscono la violenza dei propri genitori. La sperimentano e imparano a contrastarla, a difendersi, o a restituirla qualche anno dopo. E i genitori imparano la violenza dei loro figli, riconoscendo in essa qualcosa di sé e qualcosa di nuovo. La famiglia è un nucleo dove i conflitti entrano dall’esterno e nascono dall’interno; e che per sopravvivere deve diventare luogo di contenimento, educazione e ricerca del punto di equilibrio e di reciproco rispetto. Un luogo di parole e spiegazioni, dove s’impari a chiedere scusa e ad accettare le miserie e la fallibilità di ciascuno. Nulla è dato a priori, tutto procede come la vita stessa e quel che siamo ora è quel che siamo stati. Così è; ed è colpevole pensare di poterlo ignorare. La maternità è un’esperienza unica, la cui intensità a volte risulta insopportabile.

Il baby blues è drammaticamente ignorato o circoscritto a un tempo breve, legato a ragioni fisiologiche, presto superabili. Il lutto che vive la nuova madre per la donna che è stata, e il terrore di non essere all’altezza di quello che dovrà essere, si presenta come un’opacità strisciante che accumula paure difficilmente esprimibili, difficilmente comprese anche da chi è vicino. Il senso di solitudine è una voragine, e il senso di colpa scava profondamente e attecchisce nei meandri della donna ingrata.

La nuova madre è come una Madonna: sorridente, con i piedi che poggiano sui fiori, come in un quadro del Botticelli. Cristina Comencini, dà voce alla paura negata da una cultura che ancora oggi la vuole immutabile e maternamente realizzata. Mette in luce le contraddizioni e le paure di una giovane madre che si sente intrappolata e inadeguata in un ruolo che la costringe costantemente a dimostrare di esserne degna e idonea. Racconta minuziosa la realtà quotidiana, racconta la sofferenza cadenzata dai rituali d’accudimento; racconta l’estraneità, la solitudine, la disperazione e lo sguardo d’incomprensione delle donne stesse.

Ricco di sfumature, così vicino al vero, è un film doloroso in cui, urlato, è il bisogno d’amore. Un film che seppur con qualche limite – perché l’immagine è sempre più invadente di quel che vuole la pagina scritta – ha il coraggio di inoltrarsi nelle segrete di un binomio, quello di madre e figlio, culturalmente e ipocritamente inviolabile.

Titolo originale: Quando la notte
Nazione: Italia
Anno: 2011
Genere: Drammatico
Durata: 114′
Regia: Cristina Comencini
Sito ufficiale: www.quandolanotte.it
Cast: Claudia Pandolfi, Filippo Timi, Thomas Trabacchi, Denis Fasolo, Michela Cescon
Produzione: Cattleya, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: Venezia 2011
28 Ottobre 2011 (cinema)