Arvilla (Jassica Lange) è appena rimasta vedova dell’amatissimo marito Joe. Prima di incontrarlo era a malapena uscita dal suo paese; lui le aveva fatto scoprire il mondo. Nel loro ultimo viaggio insieme, Joe le aveva fatto promettere di spargere le sue ceneri al vento. Francine (Christine Baranski), la figlia che Joe ebbe dalla prima moglie, reclama quel che resta del padre, per dargli un’“appropriata” sepoltura, minacciando Arvilla di toglierle la casa se si rifiutasse di portarle l’urna.
Dopo una notte insonne, in cui ricordi, gioie, paure, hanno tenuto la mente di Arvilla costantemente focalizzata sui vent’anni di profonda intesa e dolce amore con Joe, la donna decide di cedere, mettendosi in viaggio per la California, dove vive Francine e dove quest’ultima sta preparando una commemorazione per il padre.
A bordo di una cadillac rossa, orgoglio di suo marito, Arvilla ripercorrerà alcune mete della sua vita con Joe. Ad accompagnarla in questo viaggio siederanno al suo fianco le sue più care amiche, Carol (Joan Allen) e Margene (Kathy Bates).
Quel che resta di mio marito è il primo lungometraggio del regista Christopher N. Rowley.
Scritta insieme all’amico Daniel Davis, questa commedia on the road è stata ispirata dai ricordi dello stesso regista, cioè da sua nonna Arvilla, sua zia Carol e un’amica di famiglia, Margene. La storia di sua nonna fu molto più dolorosa, se mai si possa configurare una scala del dolore, rispetto a quella interpretata dalla Lange sul grande schermo. Rowley ha voluto realizzare un suo desiderio: dare un happy ending alla storia di sua nonna.
Le tre donne si mettono in viaggio attraversando paesaggi, ammirando tramonti che, semplicemente, tolgono il fiato, dal deserto, alle Pianure del Sale, al Lago Lowell. A bordo della cadillac queste tre amiche interagiscono tra di loro, sulla loro vita, sul passato e sul futuro, incontrando sulla strada alcuni personaggi che colmeranno la loro ricerca di serenità.
Non è un viaggio malinconico, è un percorso che si trasforma in un’opportunità per assaporare la libertà; insieme a Carol e Margene, Arvilla elaborerà il suo acuto dolore e i conflitti interiori che la attanagliano.
La sceneggiatura è molto elementare, ma coerente per tutta storia e per questo apprezzabile. Rowley e Davis non hanno perseguito il lieto fine facile e certo, il colpo di scena appagante; sono riusciti a rendere con concretezza la loro idea, nata sui banchi dell’università, senza percorrere lagnosi sentieri di commiserazione, senza dare troppo spazio a lacrime facili, da risultare finte.
La riuscita di questa piccola deliziosa commedia, che parla di libertà, è senz’altro anche merito delle tre attrici, premi Oscar di Hollywood, dalla determinata Jessica Lange, alla precisa Joan Allen e soprattutto alla carismatica, incredibile e bravissima Kathy Bates.
Le tre attrici hanno lavorato molto, insieme al regista, sui personaggi di Arvilla, Carol e Margene, investendo molto in ciascuno di loro, apportando in queste amiche qualcosa di loro stesse sul piano delle emozioni e delle sensazioni intense.
Eccezionale, come sempre, Kathy Bates, la cui sventagliata di allegria trascina spesso con esilarante umanità, e con grande piacere di chi è in sala, il film. Da non perdere la scena in cui prova a cambiare la ruota della macchina, e sarebbe da segnarsi alcune sue frecciate esilaranti.
Titolo originale: Bonneville
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 104′
Regia: Christopher N. RowleyCast: Joan Allen, Kathy Bates, Jessica Lange, Tom Skerritt, Arabella Field, Ivey Lloyd, Kari Hawker, Jodi Russell, Christine Baranski, Tom Amandes, Victor Rasuk, Tom Wopat
Produzione: SenArt Films, Drop of Water Productions
Distribuzione: Teodora Film
Data di uscita: 24 Ottobre 2008 (cinema)