Concorso
Ispirato ad eventi attualissimi, il film narra la storia di una giovane donna che, dilaniata dal binomio fede–malattia, all’inizio degli anni settanta, diventa vittima di un esorcismo.
Cresciuta in una famiglia estremamente cattolica e conservatrice, Michaela non trova un suo spazio per crescere.
I genitori la considerano una malata a causa degli attacchi epilettici di cui soffre e hanno costruito un bozzolo protettivo intorno a lei.
In seguito alle tensioni famigliari, sempre più insostenibili, Michaela si trasferisce in un’altra città per intraprendere una proria carriera di studi e diventare insegnante.
La madre, apprensiva e oltremodo protettiva, non accetta il distacco dalla figlia “malata” ed il padre sembra essere l’unico a supportarla.
Michaela inizia una nuova vita, più congeniale ai suoi vent’anni, e non esita ad allacciare relazioni affettive con altri universitari, tra cui Hanna e Stefan.
Il passato della ragazza però non tarda a rifarsi vivo e, nonostante le cure mediche, attacchi epilettici e nervosi sempre più frequenti, prenderanno il sopravvento.
In nome del suo vissuto religioso e bigotto, Michaela non prende neppure in considerazione l’idea di essere psicologicamente debilitata ma si convice di essere posseduta dal demonio.
Più che di esorcismi, nella controversa pellicola tedesca, si parla di inquietudini personali.
Michaela è vittima di un’educazione che non lascia posto alle domande, all’analisi ed ai bisogni di ogni singolo individuo.
Succube di una realtà fondata sulla fede e la “conservazione”, la giovane non è in grado di trovare i mezzi per affrontare le situazioni che ne stanno all’esterno.
Nononstante gli sforzi, la sua “costruzione” psicoemotiva, non le permette di essere libera.
Di fronte alla malattia, il ruolo del medico viene ben presto sostituito da quello del parroco in cui Michaela trova conforto.
Emblematica la reazione del Padre spirituale alle confidenze indemoniate della protagonista.
Inizialmente perfino lui si trova spiazzato e le consiglia di abbandonare tutte queste convinzioni insensate per affidarsi alle cure di uno psicologo.
Infine, non gli resteranno alternative e si vedrà costretto a raccogliere la richiesta di aiuto della ragazza e della sua famiglia.
La dilaniante e destabilizzante condizione emotiva di Michela è così distante da ogni prospettiva vitale della stessa da non lasciarle respiro.
L’unica soluzione che sente vicina è quella di abbandonare tutto, tornare sui suoi passi e alle sue origini nella speranza di trovare finalmente pace.
Ne è prova l’espressione della giovane, che vediamo per la prima volta serena, nell’approcciarsi all’esorcismo.
Grazie ad una regia estremamente attenta alla persona, la pellicola è un ritratto intimo ed introspettivo dei protaginisti, che a volte però non è stato accuratamente approfondito.
La calda reazione del pubblico in sala, dimostra ad ogni modo che il film è riuscito a toccare delle “corde particolari” dello spettaore, non escludendolo dalla cerchia dei favoriti.
Hans-Christian Schmid
Germany 2005
German
C: Sandra Hüller, Burghart Klaußner, Imogen Kogge