Isabel Allende torna ad affascinare tanti lettori di tutto il mondo con un romanzo che racchiude una nuova saga familiare, tema tanto caro ad una delle esponenti più importanti della narrativa contemporanea. Sulla scia di altri suoi grandi successi, come La casa degli spiriti, Paula o D’ amore e ombra, per citarne solo alcuni, la protagonista della vicenda è, ancora una volta, una donna.
Il romanzo inizia con una voce narrante impersonale, che racconta le vicende di una San Francisco di fine 1800, viste soprattutto dalla comunità cinese.
Come in tante città, si è creato il quartiere di Chinatown, dove la maggioranza cinese vive secondo le proprie tradizioni ed usanze, e che difficilmente accetta “il diverso”.
Ma come in tutte le realtà umane, l’ amore non ha confini ed uno stimato cinese s’ innamora di una splendida cilena, che si adegua a tutte le usanze del quartiere, e con la quale crea una solida famiglia. Da quest’ unione, nascono un figlio ed una figlia, la cui bellezza diventerà leggendaria.
Di lei s’invaghiscono tantissimi uomini, ed il suo aspetto la porterà a contatto anche con la metropoli americana, dove poserà per numerosi artisti e frequenterà molti intellettuali.
Dall’ unione occasionale con uno degli esponenti più rinomati e bizzarri della prestigiosa famiglia Del Valle, nasce la protagonista del romanzo.
La bellissima madre, purtroppo, muore dandola alla luce, alle prime ore dell’ alba, motivo per cui la bambina viene chiamata Aurora o Lai Ming, nomi che hanno lo stesso significato.
Lo spavaldo ragazzo che dovrebbe fargli da padre, decide di non riconoscerla e di rifugiarsi in Europa.
Per i primi cinque anni di vita, la bimba vive dai nonni cinesi, circondata dall’ amore e dalla cultura orientale.
L’improvvisa morte violenta del nonno materno, porta la moglie ad affidare la bambina alle cure della nonna paterna, che sarà in grado di procurarle una vita più agiata, sotto tutti i punti di vista.
Dopo le ovvie iniziali difficoltà di rapporto, questa formidabile nonna, Paulina Del Valle, dotata di grande intuito per gli affari e d’ amore per la vita, diventerà la figura cardine della vita di Aurora.
La nonna la porterà ad avere nuovamente contatti col Cile, dove si trasferisce ancora ragazzina e dove poi, incontrerà marito. Quest’ ultimo, che non l’ ama, se non per una forma di comodo le fa incontrare la vita rurale cilena, dove avrà modo di frequentare anche le poche comunità indios rimaste in sud america.
Il rapporto con la nonna materna, però, non verrà mai meno e nel momento del bisogno, Aurora è sempre pronta a tornare in città. In una di queste occasioni di ritorno alla casa in cui è cresciuta, la giovane donna incontra nuovamente il medico d’ origine balcanica, che aveva conosciuto in Inghilterra, quando la nonna aveva deciso di farsi operare per un cancro.
Questo riavvicinamento, diventa per Aurora motivo per acquisire sicurezza in sé stessa e lasciare il marito, per potersi anche dedicare a quella che negli anni è diventata una passione: la fotografia.
Una foto color seppia è l’ immagine con cui lei ricorda la sua vita e lo scorrere del tempo.
Il Cile e la sua sofferta storia politico-culturale fanno, ancora una volta, da sfondo alla storia narrata dalla scrittrice. Ma si presentano spesso nuovi contesti culturali, meno frequenti nei precedenti romanzi.
Isabel Allende riconferma la grandezza che l’ha consacrata al grande pubblico. La sua semplicità e precisione di rendere le sfumature anche più delicate, è sempre sorprendente. Irresistibile è anche l’ ironia ed il sarcasmo con cui condisce gli elementi della narrazione.
La lettura scorre via veloce, anche se fanno capolino tematiche importanti come quelle della prostituzione infantile o dell’ eutanasia, che creano profonde parentesi di riflessione e commozione.
Isabel Allende, Ritratto in seppia, Feltrinelli, pp. 267, € 16,53.