ROBERTO SANTORO PRESENTA “SANTA LIBERTA'”

Il cantautore si racconta

Giovedì 2 Luglio a Milano il cantautore vincitore del prestigioso Premio Lunezia “Future Stelle” per il valor Musical-Letterario, ha presentato la sua ultima fatica discografica, Santa Libertà. NonSoloCinema incuriosita dalla sua voce l’ha incontrato per conoscerlo meglio.

NSC: Cosa ne pensi del fatto che il rock con influenze folk, il genere a cui mi sentirei di accostarti, in Italia non trovi un spazio? Specialmente per quanto riguarda la dimensione live si passa dal pub allo stadio.

R.S.: Penso che tu abbia ragione, forse in generale in Italia manca la dimensione del club ormai da qualche anno e questo fatto ricade in particolare su chi fa rock. Anni fa esisteva una scena che poteva basarsi su di un circuito di locali che davano spazio alle band, ora tutto questo non esiste. Forse è un problema di come la musica rock viene comunicata di questi tempi quindi potrei rigirarti la domanda volendo.

NSC: Il tuo singolo Giulia va via è molto radiofonico ed orecchiabile. L’hai composto così intenzionalmente?

R.S.: Diciamo che è una questione di esperienza. Io vivo di musica da vent’anni e ho suonato live tantissime volte avendo modo di notare che la gente ha voglia di divertirsi e di ballare, quindi anche all’interno di un disco come il mio ci sta un momento di intrattenimento puro. Sì direi che questo brano è frutto dell’esperienza.

NSC: Hai mai ricevuto pressioni dalla discografia riguardo alla tua produzione artistica?

R.S.: Come ho detto prima sono vent’anni ormai che vivo di musica e in realtà non mi ero mai rivolto a dei discografici, quando l’ho fatto ho avuto subito modo di lavorare con Angelo Carrara e mi sono trovato benissimo. Nessuna pressione quindi.

NSC: Che rapporto hai con Internet?

I miei discografici mi hanno spinto ad aprire una pagina di Myspace e ora ne ho capito l’importanza. I musicisti ora hanno anche questo modo per farsi conoscere e va benissimo però non posso evitare di ammettere che per quanto riguarda le vendite sia un grosso problema.

NSC: Mi incuriosisce il brano Addio Milano, addio. L’hai scritto ed è intenso però ora sei qui a Milano. Come mai?

R.S.: Ho un rapporto di odio-amore con Milano. Mi rendo conto che per fare questo lavoro è fondamentale stare qui, però ogni tanto devo scappare; mi piace dire che ogni volta me ne vado sbattendo la porta ma poi torno lanciando dei sassolini alla finestra, chiedendo gentilmente di poter tornare. Per dieci anni mi sono esibito in un locale sui Navigli e i milanesi mi conoscono, ho visto passare le stagioni da quel locale e ho dato tanto. In un certo senso Milano me lo deve questo disco, sì me lo merito.

INFO:
www.robertosantoro.it
www.myspace.com/robertosantoro