Remigio Barbaro da Burano, lo “scultore eremita”, ricordato con diverse iniziative nell’isola lagunare nel centenario della nascita

Una mostra fotografica e molte altre iniziative promosse dall’Associazione Artistica Culturale di Burano

Di maggior spessore, fra le iniziative promosse dall’Associazione Artistica Culturale di Burano, la mostra fotografica, in programma dal 20 al 27 marzo, che consente di ammirare in anticipo le sue opere che sono custodite nella sua casa museo di prossima apertura.

Prendono il via domenica 20 marzo  le manifestazioni per ?celebrare il centenario della nascita di Remigio Barbaro, lo “scultore ?eremita”, figura emblematica  della Burano del 20° secolo, al punto di essere familiarmente chiamato “el professor”. Scomparso 94enne nel gennaio 2005 Barbaro, a lungo docente nell’Accademia di Belle Arti di Venezia,   ha lasciato sue opere, esemplari simbiosi di arte, natura e spiritualità, all’O’Hana Gallery di Londra e in alcune gallerie di collezionisti privati italiani ed esteri: ma diverse sono presenti a Venezia e in Veneto. Fra l’altro  si possono rinvenire   nella Procuratoria di S. Marco, nella Chiesa di Santa Fosca e nella Basilica di Torcello, nel convento di S. Francesco del Deserto, nel palazzo comunale del Cavallino, nella chiesa di S. Martino di Burano, nella maestosa entrata nel cimitero di Mazzorbo.

Di Remigio Barbaro sono,inoltre,  il monumento ai caduti del Cavallino, la statua per i caduti a S. Lucia di Piave e alcune opere nei cimiteri di S. Michele, di Mestre e del Lido di Venezia.Nella sua Burano,infine, è  presente con  il monumento a Baldassarre  Galuppi  nella piazza dell’isola,  e con l’opera “Attesa di Pace”, oltreche con la sua casa che intendeva diventasse un museo permanente d’arte. Le iniziative in programma sono promosse dall’Associazione  Artistica Culturale di Burano in collaborazione con la Municipalità di Venezia, Burano e Murano e la Parrocchia di S. Martino Vescovo: il loro obiettivo è porre le premesse affinchè possa finalmente diventare realtà il grande desiderio dello scultore di offrire la sua casa all’isola di Burano affinché ne facesse un museo permanente d’arte.

  Al giorno d’oggi va di moda la “personalizzazione” della casa in cui si abita: Remigio Barbaro aveva, da par suo, anticipato questa usanza e aveva arricchito la suia villetta di quelle sue realizzazione di cui era restio a liberarsi. Domenica 20 marzo alle 10,30 al Centro Civico di Burano nella ?Sala delle Capuccine si inaugura la mostra “Visita virtuale alla casa museo”, che  vuole, per l’appunto,  guidare il pubblico  all’interno della casa dell’artista, tuttora inaccessibile, alla scoperta delle sculture da lui realizzate e  gelosamente custodite nel corso della sua vita. Si scorgono numerose opere in terracotta, bronzo ed argilla e diversi sono i disegni che ornano le pareti.

La mostra fotografica, impreziosita da alcuni disegni d’autore,. resterà aperta tutti i i giorni sino al 27 marzo dalle 15 alle 18. Due gli altri appuntamento nel giorno successivo, lunedì 21 centenario della  nascita di Remigio Barbaro: alle 18,30 nella Chiesa di San Martino Vescovo sarà celebrata una messa in memoria dell’artista. Nella stessa serata alle 20,45 al Cinema Pio X sarà proiettato il documentario “Remigio Barbaro da Burano “ realizzato alcuni anni fa dal regista e critico cinematografico  Carlo Montanaro, nativo di Burano, sino a qualche mese fa direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia di cui Barbaro era stato docente.