Retrospettiva Mondi che cadono. Il Cinema di Kurosawa Kiyoshi

Torino, Cinema Massimo

Inaugurata il 18 aprile al Cinema Massimo di Torino, con l’anteprima di “Sakebi”, la retrospettiva Mondi che cadono. Il Cinema di Kurosawa Kiyoshi.

Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo dal 18 al 27 aprile 2007 la retrospettiva MONDI CHE CADONO. IL CINEMA DI KUROSAWA KIYOSHI, un ampio omaggio che comprende quindici film e che vuole offrire uno sguardo approfondito sull’opera del prolifico regista giapponese, dai suoi esordi fino alle produzioni più recenti, dalle opere più “commerciali” a quelle più elaborate e personali degli ultimi anni, scegliendo tra i titoli più rappresentativi della sua filmografia che gli sono valsi la notorietà e l’apprezzamento del pubblico internazionale.

E’ la prima retrospettiva così ricca e approfondita mai realizzata in Italia, che si completa con la monografia di Giacomo Calorio Mondi che cadono. Il cinema di Kurosawa Kiyoshi (Ed. Museo Nazionale del Cinema / Il Castoro).

L’ampio omaggio a Kurosawa Kiyoshi è un progetto del Museo Nazionale del Cinema realizzato con la collaborazione dell’Associazione neo(N)eiga e dell’Istituto Giapponese di Cultura. La manifestazione, a cura di Stefano Boni, Dario Tomasi e neo(N)eiga, è stata resa possibile anche grazie all’aiuto di Kadokawa Pictures, Japan Foundation, Mediafilm, Mikado Film, Mirovision, Nikkatsu, Sg-me Co., Uplink, Zootrope.

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Kurosawa Kiyoshi (nato nel 1955 a Kobe, Giappone), ha raggiunto una certa fama solo nella seconda metà degli anni Novanta, dopo più di un decennio di attività nel campo del cinema di genere. Esordisce, infatti, con due pinku-eiga: Kandagawa Wars (1983) e The Excitement of Doremifa Girl (1985), due originali porno-soft, con cui si inaugura una stagione di film realizzati per il mercato video. A partire dalla metà degli anni Novanta Kurosawa inizia a definire più chiaramente il suo stile, che si fa via via più personale soprattutto nell’affrontare i generi, dalla commedia al film yakuza, all’horror. Sarà proprio quest’ultimo genere ad offrirgli l’occasione di una maggiore visibilità, quando, nel 1998 realizza Cure che presto diventa un vero e proprio oggetto di culto non solo per gli appassionati dell’horror/thriller, ma anche per la critica più esigente. Le atmosfere tese e i risvolti sottilmente enigmatici di Cure, diventano la cifra riconoscibile dei film successivi sia che si tratti di veri e propri horror, come Kôrei (2000) e Kaïro (2001), sia che si tratti di film yakuza, come Serpent’s Path (1998) e Spider’s Gaze (1998), sia che invece si tratti di opere non ascrivibili ad un genere vero e proprio come License To Live (1998), Charisma (2000), Bright Future (2003), e Doppelganger (2003). Per Kurosawa, però, il genere è solo uno strumento di cui servirsi con estrema libertà perché la realtà, nei suoi film, viene ritratta in una forma trasfigurata, in cui vita, morte, presenza, assenza, pieni e vuoti sono anche elementi pittorici, valori cromatici da dosare con sapienza per poter scavare nel profondo e cercare una risposta esistenziale alle cose del mondo. In gioco c’è il tempo, ovvero la vita. Il passato, il futuro, ciò di cui siamo fatti, di quali incubi siamo capaci, di cosa dimentichiamo e cosa diventeremo.

La paura la trovi proprio nel quotidiano, l’elemento drammatico ha luogo proprio nel momenti più normali. È proprio in questo contesto di apparente normalità che io mi metto a cercare ciò che può esserci di straordinario e di nuovo, di immaginario e di completamente diverso da ciò che uno può aspettarsi dal quotidiano. Io credo che questa sia una straordinaria materia su cui lavorare per indagare con maggiore efficacia la paura. Nel passato i film horror mettevano subito in primo piano elementi da cui tradizionalmente nasceva il sentimento della paura, una tomba, il cimitero, una vecchia dimora abbandonata. Qui era normale nascessero racconti inquietanti. Negli ultimi anni sono cambiate un po’ le cose perché si tende a rappresentare storie di fantasmi e di apparizioni in luoghi “normali”, come appartamenti, uffici, scuole, case. Qui, tra le cose di sempre si mescolano entità che normalmente non vedresti, figure misteriose che se ne stanno ad osservare e che rappresentano un mondo da scoprire” .

Per il programma delle proiezioni: www.museocinema.it (sezione: Multisala).

Cinema Massimo
Via Verdi 18 – Torino
Tel. 0118138574
http://www.museocinema.it