VENEZIA – Siamo in piena fioritura della “Goldoni renaissance” dell’ultimo ventennio per la ricchezza di indagini interdisciplinari sul teatro goldoniano.
Lo spiega infatti il mago della critica letteraria italiana Gilberto Pizzamiglio alla Casa di Goldoni in Venezia presentando il primo numero della elegante rivista di Storia del Teatro e della Letteratura veneziana nel Settecento (Fabrizio Serra Editore). La rivista intende affiancare e animare il laboratorio permanente di dissodamento filologico e storico-critico rappresentato dall’edizione Nazionale delle opere di Carlo Goldoni, nonché avviare il cantiere appena aperto dell’Edizione delle Opere di Carlo Gozzi.
Si apre in tal modo una stagione proficua di una permanente palestra di dibattito critico , di una scrupolosa indagine sulle opere goldoniane e su quelle della letteratura veneziana del Settecento.
L’edizione nazionale delle opere di Goldoni si appoggia sul Comitato scientifico dove si raccoglie un gruppo di studiosi di alto prestigio quali Roberto Alone, Rossend Arques, Andrea Fabiano, Siro Ferrone, Ginette Herry, Marzia Pieri, Roberta Turchi, Fabio Soldini.
Nobile sponsor è la Fondazione Musei Civici di Venezia auspicando che pure altri si accodino in questo slancio culturale. La fondazione si avvale della collaborazione del centro Universitario di Studi Veneti (CISVE, dei dipartimenti di Studi Linguistici e Letterari delle Università di Padova, di Ca’ Foscari, dell’Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Goldoni, del Teatro Stabile del Veneto.
Anna Scannapieco è la mente assidua nella redazione della rivista e si offre in questa occasione a sottolineare come la Rivista affronti per la prima volta una originale prospettiva filologica per avvicinare Goldoni, una continua riscoperta di sfumature stilistiche sfuggite in passato, una indagine di modi nuovi di ricerca.
Analizzando i vari saggi del primo numero della Rivista, la Scannapieco sottolinea come elemento di novità l’attenzione al palcoscenico, i contributi legati alla esperienza recitativa, la presenza interpretativa degli attori e dei registi. Ne sono artefici Piermario Vescovo con il suo lavoro “Guardando verso la scena” e Franco Fidi con “Ballerine settecentesche”. Altri autori affondano la loro ricerca nei salotti e nei camerini dei teatri parigini per cogliere le sorgenti ispirative del teatro goldoniano. E’ stata pure notata dalla redattrice l’importanza dell’apporto della studiosa Anna Bogo che ha colmato la lacuna bibliografica goldoniana dal 1996 al 2000.
Lunga vita a questa Rivista è stata auspicata dalla rappresentante della Fondazione assecondata dall’augurio degli studiosi presenti.