Fred Vargas, indiscussa maestra del giallo francese, con quell’aroma di noir semplice, riflessivo, interessante e curioso, torna a stuzzicare la mente dei suoi lettori con tre racconti, scritti in momenti diversi, pubblicati su quotidiani e riviste francesi, prima di essere raccolti in un unico volume.
Salute e Libertà, L’efferata notte e Cinque franchi l’una sono i tre casi su cui investiga il Commissario Adamsberg, insieme al tenente Danglard, del quinto arrondissement di Parigi.
Questi racconti lunghi sono stati scritti tra il 1997 e il 2000, e hanno, come detto sopra, per protagonista lo “spalatore di nuvole” Jean-Baptiste Adamsberg.
La dialettica del commissario e quella opposta appartenente a Danglard sono il fulcro e la leva dei romanzi della scrittrice, archeozoologa, specialista in medievistica, che scrive i suoi romanzi durante le vacanze estive.
Fred Vargas è uno pseudonimo per Frédérique Audouin-Rouzeau, che la scrittrice ha deciso di adottare in omaggio alla gemella pittrice, che nelle sue opere si firma Vargas (cognome del personaggio interpretato da Ava Gardner ne La contessa).
Difficilmente si possono condividere le sue idee su un piano politico (è famosa la sua strenue difesa nei confronti di Cesare Battisti), ma la sua arte narrativa, intrigante ed evoluta, nel descrivere personaggi e luoghi, situazioni e omicidi in e di una Francia in cui circola ancora il franco, in un’epoca indefinita, che potrebbe essere anche questa nostra contemporanea, è dotata di quel raro acume che coinvolge e appassiona il lettore.
E anche in questi tre racconti ritroviamo, appunto Adamsberg, un uomo in cui le azioni precedono i pensieri, che “si fida dell’estinto e crede nelle risorse umane” e Danglard che, invece, “si fida della riflessione e crede nelle risorse del vino bianco.”
In Salute e Libertà, L’efferata notte e Cinque franchi l’una il lettore indaga insieme al commissario e al tenente sugli omicidi di tre donne.
Nelle indagini sono coinvolti, in diversi gradi e modi, un barbone sarto e poeta (Salute e Libertà), un dandy, ornitologo di professione (L’efferata notte, termine con cui la Vargas indica la Notte di Natale, che lei disinvoltamente chiama la notte primordiale, con una sua legione di drammi), e un clochard la cui ragione di vita è vendere le sue 9.732 spugne (Cinque franchi l’una)
In Scorre la Senna, eleganti tinte di giallo drappeggiano su personaggi bizzarri, protagonisti di storie semplici, ma che innescano un’avidità di lettura.
La scrittrice francese ha la dote di saper ammobiliare i suoi romanzi, o racconti lunghi, come in questo caso, con un tocco di confortabilità, interazione e perfezione lucida, che si avvicendano snodando un’ironia fascinosa.
Fred Vargas, Scorre la Senna, Einaudi, 2009, pp. 95, €13.00