“SCUSA MA TI CHIAMO AMORE” di Federico Moccia

La fiera delle banalità

Alex ha trentasette anni e nella vita fa il pubblicitario metropolitano in carriera, circondato dagli status symbol del caso: bella macchina, lussuoso appartamento di design con tanto di terrazzo vista cupolone, gruppo di amici professionisti un po’ annoiati.
Unico neo in tanta perfezione: Elena, la fidanzata storica che lo lascia improvvisamente andandosene di casa, il che dà modo al regista/sceneggiatore Federico Moccia di cimentarsi fin dall’inizio nella specialità in cui sembra volere eccellere in questo film, la banalità: nulla di più stereotipato che un uomo abbandonato che si aggira per casa in pigiama con barba lunga e cartoni di pizza disseminati ovunque, malinconico al punto da non vedere neanche un gruppo di modelle russe che un amico gli “recapita” a domicilio.

Ma il destino è in agguato, e ha le sembianze di Niki, una diciassettenne con gambe e capelli interminabili, sorriso malizioso, zainetto, amichette e motorino che “fatalmente” si scontra con l’auto del bell’Alex.
Da quel momento la vita cambia per i nostri eroi: Niki entra come un ciclone nella quotidianità di Alex, lo tampina spudoratamente e non tarderà a convincerlo che una storia con lei non è affatto una cattiva idea, nonostante i vent’anni che li separano, e gli stili di vita diversi: lei sta frequentando l’ultimo anno del liceo, e non sembra animata da nessun altro ideale che non sia la conquista di Alex, le feste o gli eventi vari a cui partecipa con il gruppo di amiche. Lui invece, si sta giocando il posto nell’agenzia se non trova un’idea brillante per il lancio di una caramella, e guarda un po’ sarà fatalmente Niki che gli accenderà la lampadina e lo porterà al successo.

Beh, che dire? Se non altro Moccia ci restituisce il buonumore con il suo film, a tratti più ovvio dell’ovvio, a tratti inverosimile come una telenovela sudamericana con i morti che resuscitano, basti pensare al finale new age, all’amica che esce dal coma grazie alla lezione ripetuta dalle compagne al capezzale, o alla campagna pubblicitaria brillantemente inventata da una ragazzina che non ha studiato un giorno in vita sua.
Quello che fa acqua è proprio l’impianto narrativo del tutto; sembrano lontani Step e Babi di Tre metri sopra il cielo che facevano sognare con le loro illusioni ed emozioni in un film dal ritmo sostenuto; pare che l’autore abbia esaurito il filone aurifero sprofondando nello scontato, e riutilizzando alcuni spunti presenti nei suoi libri precedenti, come la pazza corsa in macchina di sapore teppista, trita e ritrita.

Peccato che in questo contesto sfuggano le interpretazioni dei protagonisti, Raoul Bova (Alex) e Michela Quattrociocche (Niki) al suo esordio, i quali fanno per un attimo pensare che si sta guardando cinema e non una fiction di basso profilo.

Titolo originale: Scusa ma ti chiamo amore
Nazione: Italia
Anno: 2008
Genere: Romantico
Durata:
Regia: Federico Moccia
Sito ufficiale:
Cast: Raoul Bova, Michela Quattrociocche, Veronika Logan, Luca Angeletti, Ignazio Oliva, Francesco Apolloni, Davide Rossi, Cecilia Dazzi, Luca Ward
Produzione: Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica, Medusa Film
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 25 Gennaio 2008 (cinema)