IL 3 NOVEMBRE AL PALAZZO DEI CONGRESSI PER LA CONSEGNA DEL 52°PREMIO RICCIONE PER IL TEATRO

La cerimonia di consegna dei premi sarà condotta da Marino Sinibaldi

La 52ª edizione del Premio Riccione per il Teatro si avvicina al momento più atteso. Lo storico riconoscimento, che dal 1947 sostiene i talenti più interessanti della drammaturgia italiana, verrà assegnato domenica 3 novembre 2013 al Palazzo dei Congressi di Riccione, all’interno di un weekend che propone spettacoli, performance e incontri aperti al pubblico, riunendo attorno alla Riviera adriatica i maggiori protagonisti del teatro nazionale. Tra questi i giurati del Premio, una generazione di straordinari “addetti ai lavori”: attori, autori e registi riuniti intorno a un maestro come Umberto Orsini, presidente di giuria. Con lui, Sonia Bergamasco, Elio De Capitani, Alessandro Gassmann, Fabrizio Gifuni, Claudio Longhi, Fausto Paravidino, Isabella Ragonese ed Emanuele Trevi. Assegnato con cadenza biennale il Premio Riccione per il Teatro è rivolto all’autore di un’opera originale in lingua italiana o in dialetto, mai rappresentata in pubblico. Dopo il successo di Michele Santeramo nel 2011, a contendersi la nuova edizione del Premio sono sei finalisti: Davide Carnevali con Ritratto di donna araba che guarda il mare; Lorenzo Garozzo con J.T.B.; Leonardo Marini con Pulizie di primavera; Maurizio Patella con Loro; Armando Pirozzi con Hard times; Patrizia Zappa Mulas con Chiudi gli occhi.Come sostegno alla creatività giovanile viene assegnato anche un riconoscimento al miglior autore under-30, il Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”, promosso in collaborazione con ERT, intitolato al grande scrittore di Correggio protagonista tra il 1985 e il 1991 di un’intensa collaborazione con il Premio. A concorrere in questa categoria sono tre giovani autori: Emanuele Aldrovandi con Homicide house, Francesco Nappi con (S)talkin’ to me? e Giuseppe Tantillo con Best friend. “Tra i tratti distintivi di questa edizione riscontro una tendenza generale a considerare temi contemporanei assenti in passato, basati sulla precarietà del lavoro giovanile e la convivenza di culture multietniche tendenzialmente.” commenta Umberto Orsini” “ La scena italiana ha bisogno di autori coraggiosi e voci dotate di personalità autonoma. Il grande poeta Elio Pagliarani ci ha invitato a riconoscere le grandissime possibilità della scrittura per il teatro. Contare solo sul mestiere non basta. Bisogna sempre arrivare a una tecnica, scrive Pagliarani, questa va costruita in proprio, è un punto di approdo e non di partenza.- dichiara Simone Bruscia, direttore del Premio – Partire dalla tecnica è uniformarsi a una forma già creata, imitare, insomma, una inibizione della fantasia… solo quando un buon letterato rovescia il gioco e alla tecnica arriva dall’interno della fantasia, solo allora trionfano in palcoscenico delle forme nuove. Il messaggio che il Premio Riccione riserva agli autori è proprio questo: una scrittura costruita dall’interno della fantasia.”