“SETTE OPERE DI MISERICORDIA” DI GIANLUCA E MASSIMILIANO DE SERIO

Il Vangelo secondo i De Serio

Torino 29. Festa Mobile – Figure nel Paesaggio
Dar da mangiare agli affamati. Dar da bere agli assetati. Vestire gli ignudi. Alloggiare i pellegrini. Visitare gli infermi. Visitare i carcerati. Seppellire i morti. Sono le sette opere di Misericordia corporale, dal Vangelo di Matteo, che hanno ispirato un celebre dipinto del Caravaggio; e che, ora, vengono rilette nel primo lungometraggio dei fratelli De Serio.

Video artisti e documentaristi, vincitori del premio come miglior documentario – Bakroman – al 27 Torino Film Festival, i due fratelli torinesi presentano, nella sezione Festa Mobile – Figure nel Paesaggio del 29 Torino Film Festival, Sette opere di misericordia, già presentato al Festival di Locarno e anche al London Film Festival.

Una pellicola di inattesa sorpresa, che trascende l’ambito teologico, analizzando la condizione umana di due solitudini messe allo scoperto. Spietato e complesso, con una scelta di stile che rende la fotografia una coreografia di dramma e redenzione, Sette opere di misericordia racconta una storia corporalmente forte.

Luminita (una bravissima, giovane promessa, Olimpia Melinte) è una giovane clandestina. Arriva dalla Moldavia; vive con la famiglia nella periferia di Torino, tra violenza, baracche e cartoni. Trascorre le sue giornate ai margini della sua stessa vita, chiedendo l’elemosina, compiendo furtarelli. Ma sembra aver trovato un’occasione per sfuggire da quei margini. Viene “reclutata” da un italiano, che le promette soldi e un nuovo documento, se consegnerà a lui ciò che le chiede. Per portare a termine il suo piano, Luminita coinvolge con la forza un anziano appena dimesso dall’ospedale, Antonio (un eccellente Roberto Herlizka). Ma l’uomo, all’apparenza indifeso, si rivela oscuro e deciso.
La situazione tesa e dura, inevitabilmente condizionata dallo stato quasi selvatico delle due solitudini, quella di Luminita e quella di Roberto, si sviluppa intorno a una suspense emotiva.

Con un finale tanto imprevedibile quanto bello, Sette opere di misericordia è penalizzato da una sceneggiatura forse troppo ellittica. Tuttavia la ricerca effettuata da Gianluca e Massimiliano De Serio ha un qualcosa di esteticamente e artisticamente innocente – inteso come purezza. E mentre raccontano questa storia di amarezza, di due vite feroci, in collissione con una realtà altrettanto feroce, verso un destino di sopravvivenza e redenzione, si evocano con naturalezza gli ultimi versi de Il testamento di Tito di De Andrè “Ma adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti:
io nel vedere quest’uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l’amore.”

Titolo Originale: Sette opere di misericordia
Nazione: Italia
Anno: 2011
Durata: 100′
Regia: Gianluca e Massimiliano De Serio
Cast:Roberto Herlitzka, Olimpia Melinte, Ignazio Oliva, Stefano Cassetti, Cosmin Corniciuc
Data d’uscita: Torino 29