Set in una fabbrica dismessa di Torino per l’opera prima di Stefano Di Polito, regista torinese che gira una moderna favola “operaia”, inno alla fantasia, alla creatività e anche un po’ alla terza età.
Alessandro Haber, Antonio Catania e Giorgio Colangeli, sono tre operai in pensione, che decidono di trasformare una vecchia fabbrica ormai deserta in un Lunapark, per far riscoprire ai nipoti il quartiere operaio in cui hanno trascorso la loro vita.
Girato in una Torino ancora in cerca delle propria identità post industriale, in una delle tante vere fabbriche dismesse e abbandonate nel quartiere operaio simbolo in Italia, Mirafiori Lunapark, in arrivo nelle sale in autunno, sarà una commedia leggera e divertente a basso budget (circa 500 mila Euro), firmata da Stefano Di Polito e prodotta da Mimmo Calopresti “incuriosito fin dal titolo“.
Stefano Di Polito questi luoghi li conosce bene: “Sono nato qui, la storia di mio padre mi ha ispirato e volevo raccontare questi posti“. Per farlo utilizza la leggerezza della commedia “con toni inevitabilmente malinconici ma anche un pizzico di favola“.
Si parla di Torino, ma “con una valenza internazionale perché Mirafiori è l’area industriale più importante d’Europa. E’ una commedia, che racconta come gli utlimi testimoni veri della cultura del lavoro abbiano bisogno di raccontare ancora qualcosa: E lo fanno guardando al futuro, ai nipotini, cercando di far rivivere questa fabbrica per dare un messaggio al termine della loro esistenza“.
Una storia, ha concluso il giovane regista “che vale la pena raccontare“.
Con una ambizione, si legge nel blog: “costruire un caso unico, etico e sostenibile di fare cinema con la speranza di influenzare in maniera positiva il destino del quartiere, nonché di rappresentare una buona pratica per le produzione cinematografiche future“.
Mirafiori Lunapark è prodotto da Mimmo Calopresti ed Eileen Muriel Tasca per Aliens Film, in collaborazione con Rai Cinema e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte..