Con Sigmar Polke la pittura esprime se stessa, scioglie i legami con la rappresentazione e porta l’osservatore oltre la tela, in un viaggio dove i colori, i segni e i tratti interpretano se stessa ed esplorano l’essenza dell’uomo.
La Kunsthaus di Zurigo fino al 19 giugno, gli rende omaggio con un’imponente retrospettiva, dei suoi lavori dal 1980 a oggi. Sigmar Polke restituisce alla pittura la libertà lasciando spaziare il pennello in flutti emozionali. Descrive la realtà del suo tempo attraverso la contemporaneità informale della bellezza tangibile e concreta. Polke interagisce con essa e crea, sperimenta, sconvolge frantuma il linguaggio, spingendosi verso l’evoluzione del magma pittorico.
Provoca, nel nuovo modo di “ fare pittura ”, uno smarrimento estraniante e suscita quiete interiore nel disordine di superficie. Pensa e guarda nel profondo dell’arte, trascina lo spettatore ai confini della libertà, scandaglia il tessuto reale con la tecnica dell’invenzione e volta lo sguardo verso l’annullamento della soggettività per riportare il vissuto, il quotidiano nel paradosso visivo, una trasposizione di linee convergente che generando tensione.
La mostra espone opere degli anni ’80, lavori in cui la maturità artistica coincide con uno sviluppo giocato tra astrazione e lirismo informale. Sulla scia di movimenti temporanei come il “Kapitalistischer Realismus”, Polke tira fuori la sua particolare impronta poetica per sedurre dentro e sconcertare fuori. Utilizza materiali ritenuti impossibili perché tossici, come l’arsenico, malachite e oro. Accosta ai pigmenti tradizionali quelli che subiscono l’effetto della luce, dell’umidità e della temperatura. I colori così scalfiti, deteriorati, danneggiati, lacerati nella loro integrità, ristabiliscono le regole del processo creativo in un gioco dominato dalla ricerca e dal rinnovamento.
Dal tessuto screziato balugina il ritratto di una società persa nell’indifferenza e nella corsa verso status symbol labili. Immagini frivole, illustrazioni, citazioni da Goya e Ernst, foto prese dai giornali, tutto il mondo contemporaneo cade e si trasforma sotto il tratto inflessibile del suo carisma. Il suo percorso artistico si concentra nell’annullamento della soggettività. La pittura per Polke pulsa di vita propria, naviga verso sperimentazioni che le restituiscono la cadenza armonica di uno sviluppo interiore, porta l’osservatore a penetrare nell’opera per scoprire diverse chiavi di lettura. Sono lavori dove l’importanza del soggetto è subordinata al procedimento pittorico e il suo significato diventa significante in sorprendenti metamorfosi.
SIGMAR POLKE. WERKE & TAGE
Kunsthaus Zürich, Heimplatz 1, CH-8001 Zurigo.
Orari d’apertura: ma – gio 10 – 21, ve – do 10 – 17
Maggiori informazioni: www.kunsthaus.ch
kristin.steiner@kunsthaus.ch
Tel. +41 (0)1 253 84 13