Sembra che non ci sia il lieto fine. Brenda e Nate non vivono felici e contenti per il resto della loro vita, considerato che era la storia partita cui tutti si aspettavano la risoluzione finale. In realtà, i due personaggi sono talmente complicati intimamente che si comprende benissimo come non siano fatti l’uno per l’altra. Eppure stanno insieme. Resistono al meglio delle loro possibilità nel tormentato rapporto che instaurano in quei cinque anni. Brenda, però, trova la sua pace interiore e la sua dimensione, paradossalmente, proprio nella famiglia, o per essere più precisi, nella maternità, in quelle due splendide bambine, Maya e Willa, di cui si prende cura.
Per capire meglio il cambiamento di Brenda è necessario fare una piccola digressione. Precedentemente, nel corso di una delle loro tante rotture, Nate aveva sposato Lisa Kimmell, una sua ex fidanzata di Seattle, dalla quale nasce la piccola Maya. La donna si pone in opposizione a Brenda per il carattere tranquillo e convenzionale. In realtà, successivamente, Lisa dimostra pian piano la sua instabilità emotiva fino al suo tragico epilogo coronato con il proprio suicidio causato in parte dall’impossibilità di una relazione con il marito della sorella. Così, quando finalmente Nate e Brenda ricominciano la loro storia, in seguito a questo nuovo evento, l’uomo ha alle spalle un altro fallimento, quello con Lisa, ed è quindi ancora più incerto sulla sua capacità di far funzionare un rapporto affettivo, oltre ad avere dentro di se nuovi demoni.
Occupandosi di Maya, Brenda (che a sua volta era appena uscita da una storia con un uomo perché per l’ennesima volta lei ha complicato tutto, tradendolo proprio con Nate, mentre lui, al contrario, voleva fare un passo avanti decidendo di volere un figlio da lei) scopre di amarla infinitamente come se fosse biologicamente figlia sua e capisce di volere altri figli. Quando rimane incinta da Nate, dopo un primo doloroso aborto il giorno prima del loro matrimonio, la donna è l’unica a volere quest’altro bambino, cosa che lenirà nuovamente i rapporti con l’uomo fino al giorno della sua morte.
Willa, la nuova nata, simboleggia quindi la vita che si rinnova e, anche se quando viene al mondo suo padre è già morto, il suo fantasma è lì presente ad assistere ed è, così, anche lui testimone di quell’evento. Infatti, l’ultimo episodio (“Fino all’ultimo respiro”) invece di iniziare, come al solito, con la morte di qualcuno parte con la nascita di Willa Fisher Chenowith (2005-…), ennesima sottolineatura della ciclicità dell’esistenza umana e dei suoi fenomeni basilari.