“Stati di immaginazione” della Premiata Forneria Marconi

Otto storie musicali, otto film, per entrare nello stato libero dell’immaginazione

Dopo l’acclamato Dracula, opera teatrale la cui sezione musicale è stata composta dalla PFM, e dopo l’uscita dell’omonimo concept album in cui la band sperimenta una nuova (almeno per lei) forma rock, i PFM reclamano le loro origini e tornano in studio con “Stati di immaginazione”, uscito a fine novembre del 2006.

In concomitanza con il loro trentancinquesimo anno di attività la Premiata Forneria Marconi sforna il suo ultimo lavoro in una maniera, ancora una volta, decisamente originale: il progetto nasce da un’idea di Iaia de Capitani, manager della band, che realizzando otto cortometraggi visuali fornisce così l’ispirazione musicale attraverso la quale nasce “Stati di immaginazione”.

Il lavoro visivo – dalla durata di 52 minuti – è allegato al cd audio ma il consiglio è di vederlo solamente dopo aver creato le proprie immagini, ascoltando gli otto temi che la PFM ci propone, analogalmente a quanto accade quando intendiamo leggere un buon libro e solamente dopo vederne la trasposizione cinematografica.

Se Dracula era stata definita, dai suoi stessi creatori, un’”opera Rock”, con Stati d’immaginazione la band ritrova le proprie radici progressive; la scelta stessa di non inserire nessun cantato, né voce, nè testo, all’interno di ciascun brano (per questo meglio definiti come ‘temi’) lascia l’attenzione dell’ascoltatore totalmente concentrata sulle melodie, che evocano così lo stato d’immaginazione permanente in cui la Premiata Forneria Marconi promette di farci entrare.

La terra dell’acqua è il primo tema del cd: scivola docile l’arpeggio di chitarra di Mussida nei primi due minuti, evocando scenari lenti ma mutevoli, fino all’entrata dell’accattivante giro di basso di Djivas che stabilisce un nuovo ritmo al pezzo; ritmo prontamente accompagnato dalle percussioni di Di Cioccio e dalle tastiere di Gianluca Tagliavini, musicista che ha sostituito Flavio Premoli nel gruppo, che trasformano il pezzo nell’esatto ossimoro di quanto era stato annunciato nelle prime note. Poi ecco che il brano si trasforma di nuovo, leggero come una nuvola il pianoforte di Tagliavini mette ordine al caos, prima che si arrivi ad una nuova trasformazione, trascinata questa volta da un graffiante solo di chitarra di oltre tre minuti, che prendendoci per mano ci porta fino alla fine del brano. Seguono Il mondo in testa e la straordinaria sessione ritmica de La conquista. Quarta traccia del cd è la bellissima ballata Il sogno di Leonardo, a cui segue lo straordinario crescendo di Cyber Alpha, brano dai caratteri tipicamente rock progressive. Dopo Agua Azula e Nederland l’opera si conclude con Visioni di Archimede, degna chiusura di un lavoro a mio avviso davvero ben curato, che celebra il suo omaggio ad una band che in trentacinque anni di attività ha saputo regalare al pubblico italiano le rare emozioni di un progressive a cui putroppo – o forse per fortuna – non viene mai concesso il giusto seguito per le sue intrinseche caratteristiche di non commercialità.

Tracklist:
1 LA TERRA DELL’ACQUA
2 IL MONDO IN TESTA
3 CYBER ALPHA
4 IL SOGNO DI LEONARDO
5 LA CONQUISTA
6 AGUA AZUL
7 NEDERLAND 1903
8 VISIONI DI ARCHIMEDE