“Stella” di Sylvie Verheyde

L'adolescenza vista da un bar di quartiere parigino

Giornate degli Autori
1977. Stella ha undici anni e inizia il suo primo anno di scuola media in un prestigioso istituto parigino. Le si delinea davanti un nuovo mondo, un mondo che non pensava nemmeno esistesse.
Stella vive in un café, circondata da strani personaggi. In un anno crescerà e cambierà il modo di vedere le cose.

Basato sui ricordi di gioventù della regista Sylvie Verheyde, Stella, film autobiografico rimette in moto lo spirito degli anni ‘70.
Come Stella, anche la regista è cresciuta in un caffè violento frequentato da gente ai margini, lontanissimo dal mondo dell’infanzia e come Stella anche la regista è stata catapultata nel mondo della buona borghesia parigina.

Arrivata a scuola con il pallone sotto ad un braccio, spintona un compagno e va a casa con un occhio nero. Spacca la testa ad una piccola Heidi snob e fa amicizia con la figlia perfetta di due bo-bo (bourgeoise bohemienne).
Una piccola “bulla” che si atteggia a bambina misteriosa su cui grava, sfuggendo dall’orizzonte limitato dell’autobiografia, il compito di mettere in piedi una pellicola sul passaggio dall’infanzia all’adolescenza e sulla trasformazione fisica del corpo.
Gli eventi sono accompagnati dalla sua voce fuori campo che lascia trasparire contemporaneamente fragilità e determinatezza.

L’ambientazione nella Parigi degli anni ’70 è resa perfettamente (tant’è che Stella non sembra un film ambientato negli anni ’70, ma finisce per essere un tiepido film degli anni ’70), e il ritratto della vita quotidiana degli avventori che frequentano il bar di quartiere che gestiscono i genitori di Stella è brutale al punto giusto.

Il punto del film è unire due momenti di crisi, due momenti di rottura. Tutte le emozioni rudi e complesse che la bambina vive in un momento di formazione.
Le liti dei genitori, le avances di un psicolabile, i primi rifugi nella letteratura…

La cesura e il punto di svolta sono rappresentati dalla gita in campagna in cui Stella ritrova la sua amichetta con cui faceva giochini stupidi che non le piacciono più.
Al ritorno Parigi è un’altra città, lei è un’altra ragazza. I genitori litigano, nel bar l’atmosfera da brilla e caotica si è trasformata in alticcia e greve, lei trova conforto (da ottima francese) in Honore de Balzac.

La fisicità e l’angoscia della crescita sono vissute con toni sommessi e esplosioni di malumore.
La scuola, la differenza di classe, il divario culturale e il disastro genitoriale fanno di Stella la tipica pellicola sull’adolescente complicata che ben si immerge nell’atmosfera di quel periodo, restituendoci musica, volti e pensieri tipici di quel decennio.

Titolo originale: Stella
Regia: Sylvie Verheyde
Sceneggiatura: Sylvie Verheyde
Interpreti: Lèora Barbara, Melissa Rodriguès, Karole Rocher, Benjamin Biolay
Francia 2008