“Strade senza nome” di Stefano Cosmo

Un giovane autore e il suo noir “made in Venice”

Dal cruento omicidio di una prostituta nigeriana parte e si dipana una vicenda complessa, che si snoda tra le nebbiose strade venete e che parla di sfruttamento, dolore, miseria, ma anche di speranza, amore e desiderio di riscatto. Il tutto con protagonista un ispettore di polizia scaltro e un po’ dongiovanni…

Safu è una delle tante ragazze africane che con la promessa di un lavoro e la speranza di un futuro migliore per sé e per propri cari, arriva in Italia e si trova invece alle prese con una realtà ben più crudele e difficile da affrontare. Dopo una sorta di “rito magico” che non è altro che un atto intimidatorio attraverso cui i protettori iniziano ad assicurarsi l’obbedienza delle ingenue malcapitate, la giovane donna arriva in Italia dove viene immediatamente introdotta nel giro della prostituzione tra le province di Padova, Venezia e Treviso.

Safu si rende conto ben presto che la vita tanto desiderata è ben distante dai marciapiedi di queste vie che a lei sembrano tutte uguali e di cui non conosce il nome (da qui il titolo del romanzo) e la sua situazione peggiora ulteriormente dopo che l’amica Sylvie viene ritrovata assassinata in un capannone abbandonato. Qui entra in scena l’ispettore Ettore Lupi, incaricato delle indagini riguardo l’omicidio. Lupi è il classico ispettore/eroe che con intuito e sagacia individua in breve tempo la pista giusta da seguire, finendo inevitabilmente col mettersi nei guai. La sua integrità morale e il suo senso di giustizia lo porteranno però a risolvere brillantemente il caso, non senza aver rischiato più volte la pelle.

Cosmo riesce piuttosto bene a sviluppare il racconto alternando le vicende dei protagonisti in modo da creare una certa aspettativa da parte del lettore; il mondo dello sfruttamento e della tratta di esseri umani è inoltre descritto con dovizia di particolari e indubbia cognizione di causa.
Ciò che risulta a volte poco convincente è invece l’andamento della storia stessa. La capacità di intuito dell’ispettore è davvero degna di un supereroe e alcuni suoi modi rocamboleschi di risolvere le situazioni sembrano usciti direttamente da un film d’azione americano. I risvolti sentimentali che si sviluppano verso la conclusione del romanzo suonano inoltre un tantino scontati…Nel complesso il romanzo scorre in modo piuttosto fluido, pur senza destare particolari meraviglie.

Stefano Cosmo, Strade senza nome, Enrico Folci Editore, 2008, pp. 230, euro 10,00.