“Sydney Dance Company e Chunky Move”

ULTIMI FUOCHI ALLA BIENALE DANZA DI VENEZIA

Entrata nella sua settimana finale, la Biennale danza di Venezia lascia il Canada e le sue eccellenti Compagnie del balletto, per trasferirsi agli antipodi. Chouinard e Léveillé e compagni infatti, conclusi i loro spettacoli, cedono la scena alle Compagnie di Australia e Nuova Zelanda.

Si inizia con la trilogia della Sydney Dance Company esibitasi al teatro Malibran di Venezia con “We unfold” “Are we that we are” e “6 Breaths”, nel corso di serate animate da un pubblico folto e coinvolto.
“We unfold” di Rafael Bonachela che ne è ideatore, coreografo e regista sconfina nella video-art presentando i danzatori contro un grande schermo, animato da oniriche immagini di spazi siderali, fitti di costellazioni in movimento disintegrate e ricomposte in un eterno divenire. Anche la luce svolge un ruolo dominante investendo i danzatori di fasci psichedelici al fine di rappresentare, sull’essenziale supporto musicale, le emozioni, i desideri le pulsioni più segrete dell’animo umano , lasciando ai bravissimi danzatori il compito di tradurre in movimento queste sensazioni irrapresentabili. La danza è convulsa, il ritmo ossessivo, la tecnica, il coordinamento appaiono perfetti mettendo continuamente alla prova l’estrema abilità tecnica degli attori , sciamani ebbri che si liberano, in danze orgiastiche, dei viluppi del loro intimo. La musica dell’italiano Ezio Bosso, è una potente sinfonia che scandisce in cinque movimenti la coreografia, suggerendola e guidandola.

“Are we that we are” la cui ideazione e coreografia si deve Adam Linder rappresenta una prima europea accanto a “6 Breaths” è anch’esso un viaggio all’interno dell’animo umano di cui esplora disagi, alterazioni ossessioni. I danzatori si uniscono in trance cercando nell’annullamento del proprio io un rimedio alle loro allucinazioni. A suggerire questo tema gli studi e le scoperte di William James lo psicologo e filosofo statunitense vissuto fra ottocento e novecento.

“6 Breaths” diretta nuovamente da Raphael Bonachena e coreografata con la collaborazione dei ballerini, nasce da un’idea del musicista Ezio Bosso autore delle musiche. Musica e danze si scandiscono in sei tempi che segnano il respiro della nascita, l’essere senza respiro, il pianto, la simultaneità,il sospiro, l’ultimo soffio. Opera potente, suggestiva magnificamente danzata con una gamma infinita di variazioni mai monotone o ripetitive ma ricche di invenzione inesauribile.
Avvolta in un bozzolo luminoso che la tiene prigioniera, la danzatrice disegna spazi di luce con una danza sincronica capace di creare spazi luminosi intermittenti ed effimeri. Nasce da una contaminazione fra danza ed alta tecnologia lo spettacolo “ Glow” presentato al Teatro alle Vergini dell’Arsenale dalla compagnia australiana Chunky Move. La performance si deve ad un’intuizione di Gideon Obazanek e dalla capacità dell’ingegnere Friedere Weiss di tradurla attraverso l’impiego di software interattivi in video art e danza. E’ una danza tutta giocata in orizzontale con il corpo danzante che striscia avanza, si contorce in uno spasimo creativo e liberatorio. Ne risulta un piccolo gioiello originale e suggestivo, molto apprezzato e applaudito dagli spettatori.

We Unfold (2009, 60’) [prima europea]
ideazione e regia Rafael Bonachela – coreografia Rafael Bonachela in collaborazione con i danzatori – musica originale Ezio Bosso, Symphony N. 1 Oceans per violoncello e orchestra – video Daniel Askill – costumi Jordan Askill – luci Hugh Taranto
con Natalie Allen, Emily Amisano, Juliette Barton, Adam Blanch, Richard Cilli, Janessa Dufty, Amy Hollingsworth, Kynan Hughes, Fiona Jopp, Bernard Knauer, Annabel Knight, Chen Wen, Alexander Whitley, Charmene Yap, Paul Zivkovich
6 Breaths (2010) [prima europea]
ideazione Rafael Bonachela e Ezio Bosso – coreografia Rafael Bonachela in collaborazione con i danzatori – musica originale Ezio Bosso – video Tim Richardson – suono Adam Iuston – luci Nick Schlieper – costumi Josh Goot
con Natalie Allen, Emily Amisano, Juliette Barton, Adam Blanch, Richard Cilli, Janessa Dufty, Kynan Hughes, Bernard Knauer, Annabel Knight, Chen Wen, Alexander Whitley, Charmene Yap
Are we that we are (2010) [prima europea]
ideazione e coreografia Adam Linder – drammaturgia Sally Schonfeldt – costumi Jordan Askill – luci Nick Schlieper – voce Peter Carroll – suono Adam Synnott – musica Keiji Haino, Acid Mothers Temple, White Rainbow, Tim Hecker
con Natalie Allen, Emily Amisano, Juliette Barton, Richard Cilli, Kynan Hughes, Adam Linder, Charmene Yap
Glow (2006, 30’) [prima europea]
ideazione e coreografia Gideon Obarzanek – ideazione sistema interattivo Frieder Weiss – musiche originali e suono Luke Smiles/motion laboratories – suono Luke Smiles – costumi Paula Levis
con Kristy Ayre, Sara Black
produzione Chunky Move, con il sostegno di Arts Victoria e Australia Council for the Art