“Chi è senza colpa” di Michaël R. Roskam 

... scagli la prima pietra

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Ambientato a Brooklyn in una atmosfera che ricorda gli anni ’70 di Goodfellas o Taxi Driver, ma anche con un pizzico di truculento “pulp” alla Tarantino, questo film contiene tutti i classici ingredienti delle storie di mafia e malavita americana. Curato fin nei minimi dettagli, si sviluppa in modo lineare ma articolato e il colpo di scena arriva lentamente, preparato da un avvincente crescendo di tensione.

Il bar del “Cugino Marv” (James Gandolfini) ormai da anni è nelle mani della potente e implacabile mafia cecena (da questo e da pochi altri dettagli, come il fatto che i protagonisti usino i telefonini, comprendiamo che la vicenda si svolge nel presente) e il locale serve da copertura per “pulire” (in inglese “drop”) il denaro del loro malaffare.
Marv non è uno stinco di santo, ha trafficato anche lui parecchio e anche ora che è anziano ha un piano per incastrare i ceceni e tenersi il malloppo, per poi magari fuggire in Europa con la sorella, che vive con lui e che, quasi all’età della pensione, già sogna quei viaggi che non si è mai potuta permettere.

Il giovane Bob Saginowski (Tom Hardy) è “solo un barista” che lavora con il cugino nell’omonimo locale. È un celibe di poche parole, riservato con i clienti e timido con le donne. Addirittura un tenero, che trova nella spazzatura un cucciolo di pit bull e si commuove al punto di tenerlo con sé, trattandolo con ogni cura, come un figlio. Un ragazzone al di sopra di ogni sospetto, insomma, sempre presente in chiesa alla messa delle otto. Ma non fa mai la comunione, come ben osserva Torres, l’ispettore di polizia, che conosce il sottobosco del quartiere e cerca prove per incastrare i delinquenti.

Bob, nel raccogliere il cagnolino, si imbatte nella bella Nadia (Noomi Rapace): “Nadia come la ginnasta?” le chiede Bob. Lei è una ex tossicodipendente e anche ex ragazza di Eric (Matthias Schoenaerts) tipo violento e psicopatico che, per denaro e anche un po’ per gelosia, minaccia Bob di uccidere l’amato cagnolino se non gli sgancia 10 mila dollari.
La notte della partita di Super Bowl, però, si scoprono le carte e si comprende che nessuno è davvero come si credeva: non così astuto Marv, non così spietato Eric, non così tonto Bob, per il quale ora inizia una vita in qualche modo diversa.

Fondamentali nel film sono gesti, sguardi, simboli e dettagli più che il linguaggio che è scarno e secco, con lo slang stretto delle periferie. Una regia, quella del quarantaduenne belga Roskam, che sa documentare la malavita con verosimilgianza ma senza moralismi, senza cadere nel didascalico, analogamente in Bullhead del 2011. Fondamentale l’interpretazione impeccabile di tutti e in particolare di James Gandolfini, che qui interpreta il suo ultimo ruolo, prima della morte avvenuta a Roma nel giugno 2013 a soli 51 anni.

Basato sul racconto breve Animal Rescue di Dennis Lehane, successivamente è diventato un romanzo, scritto dallo stesso Lehane a partire dal film.
Azzeccato anche il titolo – dal sapore evangelico paradossalmente in sintonia con il film – della versione italiana “Chi è senza colpa” da marzo 2015 nella sale per la distribuzione di 20th Century Fox.

Titolo originale: Animal Rescue
Nazione: U.S.A.
Anno: 2014
Genere: Drammatico
Durata:
Regia: Michaël R. Roskam
Sito ufficiale: www.thedrop-movie.com
Cast: Tom Hardy, Noomi Rapace, James Gandolfini, Matthias Schoenaerts, Michael Aronov, Jack Dimich, Mike Houston, Chris Sullivan
Produzione: Chernin Entertainment, Fox Searchlight Pictures
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: 19 Marzo 2015 (cinema)