THE COLD WAR

Il Mart di Rovereto presenta la Guerra Fredda

“ The cold war. Art e design nel mondo libero”, visitabile fino a al 26 luglio, inaugura la stagione primaverile al Mart di Rovereto. Organizzata in collaborazione con il Victoria e Albert Museum di Londra, l’esposizione esplora la vita culturale compresa fra il 1945 e il 1970 nei paesi del blocco sovietico e in quelli della Alleanza Atlantica.

USA, URSS, Cuba, Germania, Francia, Cecoslovacchia hanno concorso con una serie di oltre 250 oggetti ad illustrare la creatività artistica e artigianale a largo raggio in queste due ampie zone del mondo. Il periodo considerato è quello successivo alla fine della seconda guerra mondiale quando la lotta fra il blocco comunista e il mondo capitalistico si combatteva fuori dai campi di battaglia , con mezzi diversi compresa la lotta per la conquista dello spazio, la prevalenza nel dominio e creazione di nuove tecnologie, senza ignorare il rilievo ideologico e propagantistico che l’arte poteva offrire. Ed ecco in mostra testimoniata questa gara creativa con la tuta usata dagli astronauti, il modello dello Sputnik, numerose ceramiche inedite di Picasso, film di Kubrick ispirati al terrore della guerra nucleare, opere di Raushenberg, disegni di Le Courbisier, progetti utopici come la cupola geodesica ideata per essere posta sopra Manhattan, edifici gonfiabili, strutture pneumatiche, caratterizzanti ironia e cupe prospettive.

A metà degli anni sessanta anche gli stilisti, spinti dalla conquista dello spazio, crearono un nuovo stile che cogliesse le peculiarità futuristiche dell’epoca : tessuti metallici, visiere, tute e giubotti antiproiettile. Gli artisti in genere erano attirati dall’idea che un giorno l’uomo lasciasse la terra per dimorare fra le stelle ; il nostro Lucio Fontana, ad esempio, esortava gli uomini “ a liberarsi dalla terra”.

Dai paesi al di là della cortina di ferro,( la barriera progettata per isolare i due mondi , tragica icona dell’impossibilità di comunicare), oltre ad opere pittoriche, manifesti, proviene la piccola automobile Messerschmitd, affiancata all’italiana Vespa, il motociclo dal successo travolgente e simbolo ad un tempo della rinascita e dell’incipiente boom economico.

E’ la paura della guerra nucleare ad ispirare buona parte della grafica, dell’arte del cinema e dei fumetti, mentre le fotografie dell’epoca ci restituiscono le tensioni per il tentativo americano di invadere Cuba, il Vietnam, la repressione della rivolta di Praga; altre emozionanti, costituiscono i primi fotogrammi ripresi dallo spazio. Viene documentato anche il curioso scontro fra Nixon e Krushiov, in occasione di una mostra americana a Mosca, causato da un acceso dibattito su quale delle due Nazioni avesse più a cuore il benessere del popolo , prendendo come paradigma l’ampiezza dello spazio riservato nelle abitazioni popolari alla cucina. Sono due diverse concezioni della modernità e del progresso che si scontrano e si sfidano con ogni mezzo.

Vista la vastità del progetto espositivo è inevitabile che chi ha vissuto quell’epoca avverta certe lacune, ma sottolinearle sarebbe ingeneroso verso una rassegna così articolata, nuova e capace, soprattutto, di restituirci il clima dell’epoca.