L’ultima opera di Altman in questi giorni nelle sale è una fotografia, uno spaccato di vita di una compagnia di ballerini, il Joffrey Ballet di Chicago (compagnia di cui la protagonista del film Neve Campbell fece parte anche nella realtà) .Il film mette in luce sofferenze, rinunce, sacrifici, ma soprattutto la dedizione che comporta l’amore per la danza. Il film nasce da un soggetto di Barbara Turner (sceneggiatrice del film) e di Neve Campbell, quest’ultima coinvolta nel film anche come co-produttrice
Il regista settantanovenne dimostra la sua curiosità, la sua volontà di esplorare con riservatezza e obiettività un mondo che non gli appartiene. Ne deriva una sorta di documentario ,un lavoro privo di un vero e proprio intreccio, fatta eccezione per l’accennata storia d’amore tra Neve Campbell e James Franco, i cui momenti di intimità sono sottolineati dalle note struggenti di My funny Valentine cantata da Elvis Costello. D’altronde è Altman stesso ad affermare di non essere interessato alla narrazione ,alla storia, ma più che altro all’apparato scenografico di questo mondo: “Mi piace di più esplorare i colori di questo ambiente, di un mondo, più che raccontarne le storie. Le storie le conoscete tutti. Le storie sono tutte molto simili”. E’ proprio questo però il punto debole del film: l’inconsistenza della narrazione comporta inevitabilmente uno scarso coinvolgimento emotivo da parte dello spettatore, il quale si ritrova per gran parte della durata del film di fronte alla riproposizione di messe in scena.
In questo modo, passando attraverso il filtro della cinepresa, la carica emotiva e il coinvolgimento che la danza vista a teatro (o comunque dal vivo) sprigiona, risultano offuscate e banalizzate agli occhi del pubblico.
Se da un lato dunque traspare il tentativo del regista di riproporre ciò che il mondo della danza gli ha trasmesso ( tentativo non molto riuscito, per motivi intrinseci al mezzo cinematografico), dall’altro non è corretto affermare che “dal momento che il pubblico conosce il comportamento di questi personaggi, ne conosce anche la storia”, come dice Altman. Infatti il suo sguardo non si sofferma tanto sui loro comportamenti ( tranne in qualche occasione nel caso di Neve Campbell, del direttore della compagnia e di qualche insegnante), quanto sull’aspetto coreografico e scenografico del mondo del balletto. La reazione del pubblico non può che essere quella di un osservatore passivo ed estraneo a ciò che accade sullo schermo.
Regia: Robert Altman.
Cast :Neve Campbell, Malcolm McDowell, James Franco.
Commedia.USA Germania 2003.
Distribuzione: Medusa