Torino 25
Rose Hong è una affascinante cantante di night club che sposa un marinaio australiano e da Hong Kong si trasferisce a Melbourne insieme ai due figli Tom e May. Ma, appena ottenuta la cittadinanza australiana, Rose si trasferisce con i figli a Sydney, dove trascorre sette anni tra devastanti storie d’amore e lavorando come sguattera in ristoranti cinesi, fino alla inevitabile tragedia finale.
Tom e May sono cresciuti troppo in fretta e diventati adulti troppo presto, costretti a fare da genitori a una madre “bella e carismatica, ma mentalmente instabile” – sono parole del regista Tony Ayres, nato a Macao, Cina e diplomatosi alla Australian Film School – in una vita randagia dominata dall’incertezza e dalla precarietà, per di più in un paese straniero, l’Australia, e culturalmente distante anni luce dalla loro patria. A salvarli è il reciproco affetto e soprattutto la consapevolezza che la madre, pur con tutti i suoi limiti, li amava intensamente.
Le vicende narrate nel film sono vere. Il film è la storia autobiografica dell’infanzia travagliata del regista e di sua sorella. Un affettuoso, postumo atto d’amore e affetto filiale verso una madre problematica. E, forse, anche un modo per liberarsi dei fantasmi del passato.
Rose ha i tratti stupendi di Joan Chen, che conserva una dolente avvenenza anche quando la bellezza sfiorisce, mentre Tom è il quasi esordiente Joel Lok, all’epoca delle riprese appena undicenne, talento da vendere e grinta da futura star – “Voglio continuare a fare l’attore”, ha detto convinto alla platea torinese – che parla più con lo sguardo che con i dialoghi.
Il film è sostenuto da una solida regia, tecnicamente è molto curato. Le ambientazioni degl interni hanno colori freddi in cui spiccano le tinte cangianti degli abiti di Rose e del trucco della protagonista.
Però mancano gli elementi che da un film come questo ci si aspetterebbe: la commozione, le emozioni. Tony Ayres, che ha scritto anche la sceneggiatura, ha portato sul grande schermo una cronaca, più che un racconto, e per tutta la durata del film è come se avesse voluto mantenere ancora una distanza da quei fatti, usando la telecamera come un filtro, uno schermo protettivo per difendersi dal passato.
THE HOME SONG STORIES
Regia: Tony Ayres
Sceneggiatura: Tony Ayres
Durata: 103’
Paese: Australia
Interpreti: Joan Chen, Qi Yuwu, Joel Lok, Irene Chen, Steven Vidler, Kerry Walzer
Produzione: A Big and Dittele Films, Porchlight films
Sito Internet: http://www.homesongstories.com/