THE LOVE BOX F.E.D.R.A. DI EXVUOTO TEATRO

La performance è stata presentata durante la rassegna Venice Open Stage

Dal 27 giugno al 7 luglio si è svolta la prima edizione del “Venice Open Stage – Festival Internazionale del Teatro delle Università e delle Accademie”, organizzata dall’università IUAV di Venezia. Nella cornice del campazzo di san Sebastiano, si sono succedute quindici rappresentazioni portate in scena dagli studenti dei laboratori teatrali di diverse università e accademie, italiane ed europee. Il Venice Open Stage è stata un’occasione per osservare il lavoro svolto da numerose giovani compagnie, che qui hanno trovato lo spazio per poter mettere alla prova la propria preparazione di fronte a un pubblico attento: l’obiettivo degli ideatori del festival è proprio quello di creare un luogo dove i nuovi talenti possano incontrarsi e farsi conoscere. Per questo motivo, in un periodo storico in cui i festival teatrali sono diventati eventi sempre più rari, le università e le scuole di teatro cominciano a farsi carico di questo compito, creando rassegne che rappresentino una vetrina per gli artisti emergenti. Il Festival veneziano si distingue come una delle prime esperienze di questo genere a livello internazionale, e la lunga lista di scuole e accademie che vi hanno preso parte testimonia la bontà del progetto – tra le istituzioni presenti compaiono infatti: IUAV di Venezia, Teatro Stabile di Genova, Accademia Nico Pepe di Udine, Università di Padova, Accademia Silvio D’Amico di Roma, Università Sorbonne Nouvelle di Parigi, Teatro Nazionale di Strasburgo, Teatro Dimitri SUPSI, Accademia Teatrale Veneta.

Nell’ambito del Venice Open Stage 2013, segnaliamo lo spettacolo “The Love Box F.E.D.R.A.”, messo in scena sabato 6 luglio dalla compagnia exvUoto Teatro, con Antonia Bertagnon e Andrea Dellai a interpretare Fedra e Ippolito. L’acronimo contenuto nel titolo – “funi e desideri rapidamente ammazzano” – anticipa fin da subito che lo spettacolo non si limiterà a una rilettura dei testi classici di Euripide, Seneca e Racine. Fedra e Ippolito, infatti, sono qui utilizzati come due figure archetipiche, la cui funzione è quella di offrire al pubblico un delicato sguardo sull’educazione sentimentale del giovane e sulle conseguenze dei suoi desideri incompiuti. La regia, opera di Tommaso Franchin, contiene l’azione all’interno di una grande scatola posta in mezzo al campo di san Sebastiano. Gli attori entrano dentro la scatola soltanto dopo aver vestito gli abiti di Fedra e Ippolito: in tal modo, diventano i loro personaggi, e l’angusto spazio in cui si muovono la stanza dove vivono. Il susseguirsi dei monologhi, dei silenzi e dei giochi che intrecciano la relazione tra Ippolito e Fedra viene osservato dal pubblico attraverso alcune finestre che si aprono sulla scatola. All’inizio timorosi, gli spettatori reagiscono facendosi sempre più vicini, al punto da dimenticare la distanza che li separa dagli attori. Si finisce così per scrutare le azioni di Fedra e Ippolito con crescente partecipazione, in una situazione di forte intimità. È forse questo il merito maggiore di questo spettacolo: a metà tra la rappresentazione teatrale e la performance di strada, riesce a raccogliere intorno a sé passanti estranei, trasformandoli gradualmente in spettatori partecipi dei desideri e delle paure dei suoi protagonisti.

produzione: exvUoto teatro

_ con
 Antonia Bertagnon
 e Andrea Dellai

_ regia
 di Tommaso Franchin
_ http://www.youtube.com/watch?v=pUrmGL5geo0
Venice Open Stage – Festival Internazionale del Teatro delle Università e delle Accademie
_ http://veniceopenstage.wordpress.com/