Concorso
Il regista de “Le relazioni pericolose”, “Mary Reilly”, “Mrs. Henderson presents” presenta in concorso a Venezia 63 il nuovo lavoro centrato sulla reazione della famiglia reale inglese e di Tony Blair alla morte della principessa Lady Diana.
Stephen Frears centra un difficile colpo. Rappresentare cinematograficamente qualcosa che conosciamo solo attraverso le cronache dei giornali e dicerie passeggere: la famiglia reale inglese. Basilare porsi certi quesiti. Come si fa a costruire verosimilmente un personaggio ancora vivente come la regina Elisabetta senza cadere in facili approssimazioni? Quali parole possono essere usate per figurare fatti tragici avvenuti realmente? E’ possibile confondersi in ruolo al punto da sostituirsi? Sembra che Frears sia riuscito a rispondere e risolvere ciascuna di queste domande superando brillantemente difficoltà che, solo all’apparenza, sembravano insormontabili. Vista la tematica trattata, il merito di Frears è stato anche quello di evitare qualsiasi caduta diffamatoria. L’attenzione e la delicatezza con cui la storia e i personaggi sono delineati non è comune e denota un background registico che, in questo caso, raggiunge un livello degno di nota.
The Queen non vuole ritrarre, in modo didascalico o quantomeno sarcastico la corte, quanto far uscire l’umanità dei vari personaggi. Lo si vede soprattutto quando il Primo Ministro, Tony Blair, comprende subito che il popolo inglese, solo apparentemente freddo e distaccato, ha in realtà un forte bisogno di rassicurazione e supporto da parte dei leader, e soprattutto della famiglia reale (un’istituzione ancor oggi profondamente rispettata e amata da quasi tutti i sudditi). Oppure quando la Regina non riesce a trattenere le lacrime di fronte alla bellezza di un cervo colto nella sua dolce selvatichezza. In breve, la pellicola ci permette di avvinarci al cuore delle persone mettendo in secondo piano i ruoli da loro ricoperti. Abbiamo l’impressione che la forza di questa componente possa essere colta trasversalmente. Sia dai repubblicani estremisti sia da chi crede ancora fermamente nell’istituzione monarchica.
E’ molto difficile trovare soggetti che abbiano una loro vitalità, che non siano già troppo sfruttati” afferma Stephen Frears, nelle note di produzione. Secondo il regista, The Queen, “parla del conflitto tra un vecchio e un nuovo mondo, della tradizione, quella tradizione che è stata un punto di forza ma anche una debolezza di questo paese”. Importante specificare come la sceneggiatura sia basata su delle prove. Mescolando, infatti, momenti di vita ‘pubblici’ a quelli più familiari, il film, costato 15 milioni di dollari e basato sulla sceneggiatura di Peter Morgan, si è avvalso di un gruppo di ricercatori che hanno filtrato informazioni, consultato materiali di archivio e trovato fonti vicine alla famiglia reale. Lo spettro delle persone intervistate è piuttosto ampio. Da gente che lavorava a Downing Street si passa a persone molto vicine al principe Carlo per arrivare alla “Londra chiaccherona”.
Gli interpreti di The Queen sono di tutto rispetto. La straordinaria interpretazione di Helen Mirren lascia presagire importanti riconoscimenti. L’estrema somiglianza con Elisabetta gioca sia sul versante fisico che emotivo. La difficoltà attoriale di far rivivere una persona tuttora esistente è stata superata con una facilità che stupisce e incanta. “L’idea di interpretare la Regina – dice Mirren – mi ha spaventato molto perché non si potrà mai essere quella persona”. Non da meno Michael Sheen (che ricopre il personaggio di Tony Blair) e tutti i profili di contorno.
Titolo originale: The Queen
Nazione: Gran Bretagna
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 100′
Regia: Stephen FrearsCast: Helen Mirren, Michael Sheen, James Cromwell, Sylvia Syms, Paul Barrett, Forbes KB, Alex Jennings, Helen McCrory, Roger Allam, Tim McMullan
Produzione: Pathé Pictures International, Scott Rudin Productions
Distribuzione: BIM
Data di uscita: Venezia 2006
15 Settembre 2006 (cinema)