‘TOTEM. LETTURE, SUONI, LEZIONI’ DI Alessandro Baricco e Gabriele Vacis

Le favole di Baricco

«Totem non è teatro, anche se un po’ ci assomiglia. Totem è qualcosa che sta al di qua del teatro. È come entrare in una vecchia soffitta e mettersi a rovistare in mezzo alla polvere. Solo che invece delle foto di nonno bambino e del grammofono scassato, a Totem vengono fuori parole, musica, voci… Piccoli pezzi di mondo da salvare e portarsi nel taschino.»
(Alessandro Baricco)

Un po’ di giorni fa ho visto Totem, di Baricco. La videocassetta, intendo. Quella (anzi, quelle, visto che sono due) dello spettacolo che lui, Gabriele Vacis, Stefania Rocca ed Eugenio Allegri sette o otto anni fa portarono in giro per i teatri italiani. Lo stesso che nel ’98 andò anche in onda su Raitre. Insomma, Totem. Uno spettacolo in cui vengono letti, recitati, commentati e raccontati testi letterari importanti. Per citare qualche nome: Joyce, Céline, Carver, Rostand, Gadda, Eschilo. Pezzi, ovviamente, non è mica che si mettano a leggere tutto l’”Ulisse” o tutto il “Cyrano”. Prendono qualche parte qua e là, la raccontano, la leggono; in mezzo c’è pure la musica, che fa da sottofondo e da accompagnamento alle parole.
Dicevo, qualche giorno fa ho guardato queste due videocassette. Un po’ alla volta, perché farsele tutte e due una di seguito all’altra non è proprio facilissimo. Le ho guardate, e mi sono piaciute da morire. Perché Vacis, la Rocca e Allegri recitano da dio, e perché Baricco ti racconta le storie come nessun altro ho sentito fare. Lo fa in maniera semplice, informale, come se fosse seduto con te al tavolino di un bar, o come se ti stesse raccontando cosa ha fatto la sera prima. Solo che ti racconta Carver, Rostand, Gadda. E lo fa con una passione e un calore che, quando parla, ti pare non di stare leggendo il libro, ma di essere lì con i personaggi, nelle situazioni e nei luoghi narrati. Non è una cosa semplice. A scuola, quando a me raccontavano le trame dei romanzi, rigorosamente piombavo in un sonno profondo dopo non più di cinque minuti.

Già, raccontare storie (e che storie, in questo caso) non è mica facile.
Mi sono chiesto qual’è il segreto di Baricco, come fa a parlarti di un classico della letteratura e fartelo piacere a prescindere. Eh sì, perché, di fatto, te lo fa piacere; non importa che tu abbia o no letto quel libro, che tu conosca o meno l’autore, che apprezzi di più o di meno quel genere: ti piacerà comunque. Finita la lettura, una volta partiti gli applausi del pubblico ti verrà voglia di andare a pescare quel libro e metterti lì a leggere quello che, fino a due secondi prima, lui ti stava raccontando. Vai a capire tu come diavolo fa. Perché qui non basta aver apprezzato il romanzo, averlo letto una o due volte, non basta essere appassionato di letteratura. Qui la cosa da fare è: fare arrivare al pubblico, a voce, qualcosa di scritto, qualcosa pensato per essere divulgato in forma “privata”, individuale. Qui non si sta parlando di teatro, bensì di romanzi e racconti.

Chiedendomi questo, forse una risposta l’ho trovata. Baricco riesce ad acchiappare così tanto la tua attenzione perché traduce tutto in linguaggio colloquiale. «L’amata di Cyrano si chiama Rossana, come le caramelle» dice raccontando “Cyrano di Bergerac”. Rossana, come le caramelle. A pensarci fa ridere, però è proprio vero. Baricco usa le parole di tutti i giorni, e così ti fa arrivare le cose dritte al petto, ai polmoni. E poi al cuore. Non al cervello, ma al cuore. Perché riporta la letteratura là da dove è venuta: alla vita quotidiana. La restituisce alla semplicità. Così, alla fine, ti pare di stare a vedere un nonno che racconta le favole per far addormentare i nipotini. In realtà Baricco non ti fa addormentare, anzi, però quelle che ti racconta, per un momento, ti sembrano favole per davvero

Totem. Letture, suoni, lezioni. Con videocassetta. Vol. 1 e Vol. 2 di Baricco Alessandro e Vacis Gabriele
Pag. 32 (cur. Teatro Settimo Scuola Holden), anno 2000
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
15,44 euro il Vol. 1 + 15,44 Vol. 2 (Totale: 30,88 euro)