TRA DE NIRO E VALENTINO… IL TAORMINAFILMFEST 2010 PARTE ALLA GRANDE

E ancora: "Toy Story 3", Bellocchio e Ambra Angiolini

In grande stile l’esordio del 56° Taormina Film Fest che domenica ha avuto l’onore di ospitare due grandi maestri: l’attore e regista due volte premio Oscar Robert De Niro e lo stilista imperatore dell’alta moda Valentino. Una sala gremita a tal punto di ritardare l’inizio della lezione di cinema di De Niro per problemi di sicurezza. L’attore poliedrico ha parlato un po’ della sua vita e del suo esordio: “Si hanno sempre dei rimpianti, nella vita. Cose che avremmo desiderato, che non siamo riusciti a fare. Ma se guardo indietro e vedo il film della mia vita, penso solo una cosa: sono stato fortunato”. De Palma, Scorsese, Coppola; Bob ha lavorato con i grandi. Da Taxi Driver a Toro scatenato, da C’era una volta in America a Quei bravi ragazzi. Insomma, stiamo parlando letteralmente di un un mito.

Con Scorsese accenna De Niro a un rapporto prettamente lavorativo e non proprio di amicizia, ritornerà a lavorare con lui prossimamente in un film tratto da un romanzo di Charles Brandt Ho sentito che dipingi case. Racconta di Frank Sheeran ‘l’irlandese’: un uomo accusato di aver compiuto venticinque omicidi, tra cui quello di Jimmy Hoffa, il leader dei sindacati americani. Il titolo Ho sentito che dipingi case si spiega subito: è un modo per indicare, in slang, i killer su commissione. “Quando spari a qualcuno, si sparge il sangue sui muri e sui pavimenti. Dipingi le case”. Sicuramente un altro noir.

“Consiglieresti ai nuovi attori emergenti di fare le cose che hai fatto in passato per emergere come, perdere 20 chili e poi recuperarli per fare un film?” A questa domanda De Niro risponde: “Non proprio, sono delle follie che ho fatto ma che non consiglio, non serve; quando ero ragazzo, all’Actor’s Studio, ho studiato per settimane il modo di muoversi dei granchi, per immedesimarmi in loro. Beh, adesso non le farei più, certe cose. Come perdere 20 chili di peso per un ruolo in un film. Adesso, per prenderli, mi basta una settimana in Sicilia…”. Tra i registi italiani ammirevoli Bob accenna a Fellini, Pontecorvo, Tornatore e sorprende con un accenno a Manuale D’amore di quel regista… “Genovesi, Veronesi…”; ma anche sbagliando qualche consonante, Giovanni Veronesi viene nominato nella lista dei film del grande Robert De Niro. Lo stesso ha ricevuto il Taormina Arte Award nel Teatro antico. 

Ma anche lo stilista Valentino ha visto una sala ancora piena dell’incontro con l’attore. Valentino, accennando al film The last Emperor, ha evidenziato la sua crescita stilistica e i modi e le forme per diventare un culto della moda. Ha poi parlato dei retroscena della moda e dei suoi prossimi progetti tra cui la nascita di una scuola di alta moda a Parigi.
Ancora emozioni e divertimento al festival con l’incontro dei giovani del Campus con i comici attori Ficarra e Picone che hanno parlato con il pubblico proprio dove fino a cinque minuti prima c’era Robert De Niro. Eppure hanno ricevuto quasi la stessa dose di applausi, la stessa corrente calda di affetto. “Come vediamo la nostra carriera? Ma per noi ogni giorno in più è un giorno rubato al concorso alle Poste! I Mondiali? La squadra azzurra ha una grave assenza, quella di Miccoli. Ma ci consola pensare che l’unica volta che abbiamo vinto due Mondiali di seguito fu nel 1934 e nel 1938, quando c’era Lui… Ora, pensi che Silvio vorrà sfigurare?”. E a proposito di Berlusconi com’è che fanno a sfornare battute sul premier lavorando nelle sue reti e pubblicando per la sua casa editrice? “Ma non è colpa nostra se è tutto suo!”, ribatte Valentino Picone.

Altra giornata importante ha visto la presenza di Marco Bellocchio che ha dato una lezione di cinema parlando del doppiaggio, degli attori e della potenza straordinaria dei documentari. “I grandi numeri del cinema italiano vengono dai cinepanettoni, il pubblico ormai mi sembra che ha voglia di evadere, di non vedere film impegnativi, insomma il genere drammatico non piace più”. Poi evidenzia un film come Toy Story 3 che il regista ha visto a Taormina: “Ero tentato di lasciare la sala, quando a un certo punto Baz parla in spagnolo, tutti vengono catapultati in questo macchinario che macina la spazzatura, ecco, due cose geniali che ancora tirano su il cinema internazionale”.

Dopo il regista anche Ambra Angiolini ha attirato il giovane pubblico del Campus, parlando di Non è la Rai, dell’esordio, della sua esperienza di attrice e dell’essere fortunati: “Tra Non è la Rai e il mio primo film ho aspettato anni, anni di provini e sacrifici per cercare di diventare qualcuno e questo forse è il mio primo anno dove le cose vano abbastanza bene”. Ambra sarà a teatro con un progetto “Pugni in tasca” condizionato dallo stesso Bellocchio che riceverà il Taormina Arte Award.

Foto a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio