“Essere potenti è come essere una donna. Se hai bisogno di dimostrarlo vuol dire che non lo sei”.
Pronunciando queste parole in un’intervista al Times, Margaret Hilda Thatcher descriveva l’efficacia della sua personalità politica, prima di confermarsi come uno dei personaggi più influenti del secolo scorso.
Fedele ai suoi ideali da ultraconservatrice, convinta e nota per le scelte controverse in campo nazionale e internazionale, la Thatcher è stata una donna in grado di immolare se stessa e la sua vita privata all’ambizione politica, ottenendo un potere immenso e l’indiscutibile fama di battagliera.
Oggi, grazie alla sceneggiatura originale di Abi Morgan e le inquadrature della regista Phyllida Loyd, possiamo ripercorrere le tappe fondamentali che hanno caratterizzato l’identità dell’ex Primo Ministro britannico e le sue infuocate controversie.
In una Chester Square coperta da un tipico cielo ferrigno inglese, la ottantenne Margaret Thatcher, ormai affetta da una crescente demenza senile, sta facendo la sua quotidiana “buona colazione”.
Nonostante suo marito Denis sia scomparso da diversi anni, la baronessa di Kesteven prende, finalmente, la decisione di sgombrare il suo capiente guardaroba, cosa che le farà venire alla mente un’enorme ondata di ricordi e la porterà ad un forte stato confusionale tra esperienze passate e presenti.
Preoccupata per l’anziana madre, anche la figlia Carol sembra rassegnarsi al progredire della situazione, decidendo di lasciare la donna, costantemente burattinata dalle reminiscenze, alla freddezza del fato.
Così, improvvisandosi come narratore esterno della sua esistenza, e utilizzando brevi immagini sfocate e ricordi quasi perduti a causa della malattia, Margaret ricostruisce i momenti più forti del suo operato.
Sono gli anni a cavallo tra il 1979 e 1983, proprio quelli del primo mandato, nel quale da Primo Ministro, la dama di “ferro” s’impegnava a rovesciare il declino economico che interessava il Regno Unito per restituire al paese un ruolo importante nel panorama internazionale. In breve “quando una Lady dal carisma d’acciaio dettava legge sui gentleman” .
Una Meryl Streep – monotono a dirsi – strepitosa e perfettamente cucita nel ruolo che, con sobrietà ed eleganza, si cala nei panni della Thatcher con un’interpretazione magistrale, senza toni caricaturali o inutili esagerazioni.
Eppure, un po’ a causa della narrazione frammentaria del racconto, questo ritratto sembra perdersi nel pressappochismo di una documentazione d’archivio molto più vasta e poco utilizzata nelle lunghe sequenze.
Ma, fiscalità a parte, la pellicola alimenta l’interesse dello spettatore grazie alla visione sociale e politica che fu propria di un’icona intramontabile come quella di Margaret Thatcher, una donna attualmente sotto il monitoraggio del suo fedele staff, ma costantemente cullata dall’ammirazione di un secolo.
Titolo originale: The Iron Lady
Nazione: Gran Bretagna
Anno: 2011
Genere: Drammatico, Biografico
Durata: 104′
Regia: Phyllida Lloyd
Sito ufficiale: www.theironladymovie.co.uk
Cast: Meryl Streep, Jim Broadbent, Anthony Head, Richard E. Grant, Roger Allam, Olivia Colman, Nick Dunning, Julian Wadham
Produzione: Film4, Pathé, UK Film Council
Distribuzione: Bim Distribuzione
Data di uscita: 27 Gennaio 2012 (cinema)