“The Moth Diaries” di Mary Harron

Edward Cullen dove sei?

Venezia 68. Fuori Concorso
Abbiamo il collegio, le calzette nere, la campagna, i professori rigidi, il professore con la camicia di jeans. Gothic Girl? No, c’è più senso del sovrannaturale in trenta secondi di True Blood che in questo nuovo film filone Twilight.

Quando metti un gruppetto di adolescenti in un collegio e viri tutta l’azione lato sovrannaturale (la protagonista è ammaliata dal romanzo di Le Fanu Carmilla, la nuova studentessa arriva con un trucco ultraemo che non promette nulla di buono, in classe studiano le caratteristiche della letteratura fantastica) hai due opzioni: o spingi l’acceleratore e frulli diversi spunti e crei un’entusiasmante rivisitazione degli archetipi horror (come in TrueBlood) o orchestri una saga vincente e accattivante con protagonisti perfettamente in ruolo e appeal sul target adolescenziale d’acciaio (Harry Potter prima, Twilight ora).

Qui si scavalcano entrambe le opzioni e Mary Harron (Ho sparato ad Andy Warhol, American Psycho, La scandalosa vita di Bettie Page) decide per la terza: noia, senso del ridicolo, fantasmi poco credibili, arroganza palpabile. Cosa vuol dire? Significa, in fase di script e di realizzazione, ignorare tutti gli avanzamenti che sono stati fatti nel genere e produrre qualcosa di tremendamente ingenuo. Significa ostinarsi a non voler guardare alla produzione televisiva che in fatto di dinamiche tra gli adolescenti ne può dire molto di più e significa guardare solo di sottecchi ai protagonisti che stanno rendendo grande la produzione seriale sia cavo sia free (da i fratelli Salvatore di The Vampire Diaries a Eric Northman in TrueBlood).

E così, per questa assurda voglia di pensare di essere autosufficienti, il film si sviluppa male e inanella cliché e tropi: tutte le lezioni sono riprese a tre secondi dal trillo della campanella, il professore in jeans seduce la giovane fanciulla, la nuova arrivata (Lily Cole) ha il rossetto troppo scuro per essere normale, l’amica bionda e virginale viene ridotta alla consuzione da un incantesimo. Ma il motivo rimane estraneo. Perché? Lungi da noi ricercare un senso, ma non si può evocare e aggrapparsi al ‘mistero’ quando non si riesce a indurre nessun senso di spaesamento per la collisione di reale e strano.
Personaggi piattissimi e scontati, pochissima tensione e appeal (un cast di sole donne in un film smaccatamente adolescenziale è, senza giri di parole, completamente fregato).
Vogliamo Edward Cullen.

Titolo originale: The Moth Diaries
Nazione:  Canada, Irlanda
Anno: 2011
Genere: Horror
Durata: 85′
Regia: Mary Harron
Cast: Scott Speedman, Sarah Bolger, Lily Cole, Sarah Gadon, Valerie Tian, Melissa Farman
Produzione: Edward R. Pressman Film, Media Max Productions, Mediabiz International, Samson Films