Concorso
La voce off del comandante Nascimento, a capo di una squadra delle forze speciali della polizia brasiliana chiamata BOPE, ci accompagna nei meandri della nostra storia. Tutto inizia nel 1997, quando alla squadra di Nascimento viene affidato il compito di ripulire una favela sotto il controllo di uno spacciatore in vista dell’arrivo a Rio de Janeiro di Papa Woytila.
Il problema di Nascimento è che la moglie Rosane sta per partorire un bambino. Questo evento, in teoria lieto, innervosisce molto il futuro padre, che percepisce come imcompatibili la nascita di un figlio e il ruolo di caposquadra nel commando meglio addestrato e più crudele del Brasile; per questo motivo decide che è tempo di trovare un sostituto. La sua storia si intreccia con quella di due giovani reclute, Neto e Matias, amici per la pelle e poliziotti per vocazione; i due, incredibilmente onesti, si trovano a dover convivere con l’indicibile tasso di corruzione della polizia carioca, considerata da Nascimento alla stregua degli spacciatori; entrambe le categorie farebbero di tutto per i soldi. Le due reclute incrociano la strada di Nascimento e, favorevolmente colpiti, inoltrano richiesta per entrare a far parte del BOPE. Tra loro Nascimento vede, finalmente, un possibile sostituto.
Il Festival di Berlino, con un coraggio notevole e non comune, sceglie per il concorso dei lungometraggi questo violentissimo affresco di una parte della società brasiliana. Tropa de Elite, in patria, è stato un vero e proprio caso. Il Brasile si caratterizza, assieme alla Nigeria, per il più ampio mercato di pirateria del mondo; diffilmente le pellicole ottengono quindi strepitosi risultati al botteghino, dovendo affrontare una notevole perdita di pubblico causata dalla pirateria selvaggia. La pellicola di Josè Padilha era arrivata, non si sa come, nelle strade sotto forma di copia pirata alcuni giorni prima dell’uscita in sala. Non ci si aspettava, quindi, un grosso risultato a livello di incasso. Il film, invece, in barba a tutte le copie piratate, è stato il più grande successo al botteghino dell’intera storia del Brasile.
Sarà per la sceneggiatura, che mette in piazza senza scrupoli e troppe remore, e con grande verosimiglianza, la corruzione del corpo di polizia brasiliano, istituzione, questa, mal sopportata dai cittadini; sarà per l’incredibile tasso di violenza, che se riesce tranquillamente a scioccare lo sgamato spettatore odierno deve essere terribilmente efferata; sarà, appunto, per l’aria di realismo che si respira, per la sensazione che si ha che tutte le nefandezze perpetrate nel film possano effettivamente accadere, o siano già accadute. Sarà per molte altre cose ancora, ma fatto sta che in Brasile tutti hanno visto Tropa de Elite. E fatto sta che da anni non si vedeva un film d’azione così pesantemente, così giustamente ancorato alla realtà, senza iperboli narrative senza senso, scevrato di passaggi di sceneggiatura irreali e ridicoli. Girato costantemente con la macchina a spalla, il film si avvale anche di una discreta messa in scena, caratterizzata da un punto di vista costantemente in movimento e da un montagtgio serrato che aiuta a mantenere viva l’attenzione nonostante un intreccio complesso. Ottima anche l’idea di inserire il lungo flashback esplicativo su Neto e Matias, che occupa la prima metà del film e ha il pregio di evitare che la pellicola diventi, come la maggior parte dei film d’azione contemporanei, monocorde o, peggio ancora, didascalica. Tutti molto bravi anche gli attori, specialmente Wagner Moura nei panni del capitano Nascimento.
Un film di José Padilha
Con Wagner Moura, Caio Junqueira, André Ramiro
Genere Azione, colore 118 minuti
Produzione Brasile, Argentina 2007.