“Tutta colpa di Giuda” di Davide Ferrario

La galera è come una commedia dove tutti recitano

Davide Ferrario torna alla regia di un lungometraggio, anzi, di “una commedia con musica”, girata nel carcere torinese Lorusso e Cotugno, dove la giovane regista di teatro d’avanguardia Irena deve mettere in scena una Passione con venti detenuti. L’allestimento incontra però un ostacolo: nessuno vuole interpretare Giuda, il traditore. Irena ripensa allora la storia di Gesù senza tradimento, morte, condanna e punizione. Una storia che potrebbe perfino avere un lieto fine…

Fa ridere, commuovere e riflettere il nuovo film di Davide Ferrario, in uscita nelle sale italiane il 10 aprile in settanta copie, prodotto dallo stesso regista con la sua casa di produzione Rossofuoco e distribuito dalla Warner.

Irena (Kasia Smuntiak) entra nella VI sezione “modello” del carcere di Torino con tutti i pregiudizi di chi vive “fuori”. Ha un noioso fidanzato (Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, qui alla sua prima esperienza come attore) intellettuale e radical chic che trascorre il tempo rastrellando la sabbia di giardinetti zen ed è convinto che criptico sia uguale a intellettuale.

“Dentro” il carcere la vita è come un’isola, con le sue regole e i suoi tempi. E’ qui – tra – “ladri, spacciatori, rapinatori, un ergastolano, poca roba, tutta gente a posto” – che il cappellano don Iridio (Gianluca Gobbi) vuole mettere in scena una tradizionale Passione di Gesù per il Venerdì Santo, ma nessuno dei venti detenuti vuole interpretare Giuda, per ovvi motivi. In carcere chi tradisce è un infame, e nessuno se la sente di vestirne i panni, nemmeno nella finzione teatrale.

L’ostinato rifiuto dei suoi attori mette Irena di fronte alla necessità di ripensare l’intera storia, occasione per ripensare anche la propria vita. L’incontro con il direttore del carcere Libero Tarsitano (Fabio Troiano) la spinge a lasciare il fidanzato e a trasferirsi in uno degli alloggi del personale del carcere. Parallelamente la storia di Gesù si riempie di musiche e balletti, si svuota del tradimento, della sofferenza e della morte, diventa una sorta di manifesto contro la galera. Malgrado lo scetticismo di Suor Bonaria (Luciana Littizzetto) e il contrariato stupore di don Iridio di fronte ad una versione quantomeno curiosa della Passione, il lavoro dei carcerati arriverà alla fine, ma senza croce né crocifissione.

Il bel film di Davide Ferrario nasce dall’esperienza personale del regista che da anni lavora con i detenuti della sezione torinese che durante il mese di riprese si sono trasformati in attori.

Una storia “irrituale”, la definisce Ferrario. E, soprattutto non un film “sul” carcere, quanto piuttosto un antidoto ai luoghi comuni, che sovverte, con il sorriso, le regole e i pregiudizi. Con una sceneggiatura nata giorno dopo giorno, che ruota intorno al tema della religione ed esplora la vita nei corridoi e nel cortile, la commedia evita i consueti clichè di celle anguste, sbarre e grate. L’inaspettata ironia che vena i discorsi dei detenuti non-attori e di “quelli in divisa”, che impersonano se stessi, è frutto dell’improvvisazione e della spontaneità, diventa strumento per esorcizzare la sofferenza.

La musica ha un ruolo fondamentale, come si intuisce fin dal titolo e come è tradizione nelle opere di Ferrario: il rock dei Marlene Kuntz si alterna alla fisarmonica di Fabio Barovero, le ballate di Francesco “Cecco” Signa convivono con i rumori rappeggianti di Paolo Ciarchi.

Una commedia gradevole e mai superficiale, con una leggera vena di malinconia, che Ferrario dirige con la consueta equilibrata delicatezza, già apprezzata in Dopo Mezzanotte, e una buona dose di partecipe umiltà.

Titolo originale: Tutta colpa di Giuda
Nazione: Italia
Anno: 2009
Genere: Commedia
Durata: 102′
Regia: Davide Ferrario
Sito ufficiale: www.mymovies.it/tuttacolpadigiuda
Cast: Kasia Smutniak, Luciana Littizzetto, Fabio Troiano, Gianluca Gobbi, Cristiano Godano, Francesco Signa, Paolo Ciarchi
Produzione: Rossofuoco
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Data di uscita: 10 Aprile 2009 (cinema)