“UN ALTRO PIANETA” DI STEFANO TUMMOLINI

Opera prima

Giornate degli Autori
Talento poliedrico, traduttore dall’inglese e dallo spagnolo, sceneggiatore in alcune famose serie televisive e film per il grande schermo ( fra gli altri, Bagno turco di Ozpetek), autore di monografie interessanti (Neil Jordan) e di saggi sul melodramma, Tummolini ha fatto ora il grande balzo passando dietro la macchina da presa in qualità di regista di Un altro pianeta, presentato nella prestigiosa sezione delle Giornate degli Autori al 65. Mostra del Cinema di Venezia.

Nel presentare la sua prima opera, il regista qualifica la sua poetica dichiarandosi “coraggiosamente indipendente”, marchio distintivo di chi orgogliosamente rifugge all’omologazione dei grandi numeri fatti di sale affollate, puntando su di un cinema caratterizzato da scommesse estetiche stimolanti e innovative.

Un altro pianeta ha comunque dalla sua una serie di record. Innanzi tutto è girato in digitale in soli sette giorni, per giunta con un budget da Super 8 amatoriale. Tummolini non rinuncia però al luogo comune di puntare su sensazioni forti e scioccanti aprendo il film con una scena di sesso violento e imbarazzante. Dopo che è riuscito ad attirare l’attenzione degli spettatori, il regista scivola nel racconto narrando la vicenda di tre ragazze che, incuriosite da un uomo misterioso, lo avvicinano, riuscendo a capirne i segreti.

Salvatore, il protagonista, si trova tirato dentro in queste storie restandone coinvolto in modo sconvolgente ma fortemente catartico. Tummolini dichiara di avere fatto suo il dogma di Zavattini: “Il nostro cinema vorrebbe fare irrompere nello spettacolo, come supremo atto di fiducia, novanta minuti consecutivi nella vita di un uomo. Ognuno dei fotogrammi deve essere ugualmente intenso e rivelatore”. L’autore vuole realizzare l’utopia di risvegliare nell’uomo l’interesse per l’altro, superando quell’incapacità di attenzione reciproca che é un po’ la tragedia del nostro tempo.

Silenzi, lunghi dialoghi, pause, la macchina da presa caparbiamente ferma nell’indagine psicologica, suoni e rumori, l’incanto del mare, le musiche originali del giovane musicista napoletano Francesco Maddaloni, le canzoni originali firmate da lui e dal regista avvolgono l’opera in una sinestesia di sensazioni visive, uditive, emozionali, di profonda partecipazione.

Regia e sceneggiastura: Stefano Tummolini
Musica : Francesco Maddaloni
Foto e montaggio : Raoul Torresi
Prodotto0 daAngelo S. Draicchio
Produzione: Ripley’s Film
InterpretiAntonio Merone,Lucia Mascino,Francesco Grifoni
Chiara Francini,Tiziana Avarista
HDCAM,35mm
Durata: 81m.