“UN FILM PARLATO” di Manoel de Oliveira

La parola al film

L’inevitabile e fatale incontro tra la cultura occidentale a quella araba rappresentato dal viaggio di una donna con sua figlia.

Mai titolo di un film fu più appropriato. Si parla tanto… tantissimo, la parola è il filo conduttore di tutta la pellicola.

Il viaggio inizia dal porto di Lisbona dove una donna portoghese s’imbarca con sua figlia per raggiungere il marito che si trova in India. La traversata comincia con un lunghissimo dialogo in portoghese, dove la madre, che è professoressa di storia, spiega alla bambina moltissime tra vicende storiche e leggende della cultura portoghese. E’ l’inizio della prima fase del film, dove la parola ha un valore esplicativo. Tale fase è scandita dalle tappe del viaggio che sono nell’ordine: Marsiglia, Napoli, Atene, Istanbul e Il Cairo. In ognuno di questi luoghi la madre trasmette con le parole tutto quello che sa di quelle località alla figlia. La parola è ciò che trasmette la conoscenza, ciò che consente alla millenaria storia mediterranea, cristiana o islamica che sia, di rendersi visibile, visibile come il mare, il cielo e i monumenti che le immagini palesano.
Nelle prime tre città in cui la nave fa tappa, prima che riparta, salgono a bordo tre personaggi femminili rappresentativi di quelle nazioni. Questi personaggi diventano protagonisti della seconda fase del film, quella in cui il concetto di parola cambia totalmente. Le tre donna, assieme al capitano, intavolano una lunga discussione nel ristorante della nave dove ogni partecipante si esprime nella propria lingua (italiano, francese, greco e inglese) senza che questo influisca sulla conversazione. La parola in quanto tale ora non ha più significato, è sostituita dalla comprensione, la volontà di capirsi abbatte l’ostacolo del diverso linguaggio. E’ un momento del film che potrebbe tradire un sentimento ottimistico, ma basta poco per capire che si tratta pur sempre di un dialogo tra appartenenti allo stesso tipo di cultura, che il gruppo è ristretto, la tavola è imbandita per poche persone. Manca, infatti, un rappresentante del tipo di civiltà verso cui la nave stessa si sta dirigendo. Questa situazione fa da prologo all’ultima parte del film che lascia in bocca l’inconfondibile gusto del pessimismo. Sulla nave all’improvviso suona l’allarme, tutti i passeggeri si dirigono verso le scialuppe di salvataggio, ma ad un tratto si vede la figura della figlia della professoressa portoghese che torna in dietro, la madre la insegue e la ritrova nella cabina in cui era tornata per recuperare una bambola vestita alla maniera araba. Il ritardo accumulato con quel gesto sarà fatale a madre e figlia, che saranno vittime del loro stesso altruismo.

Titolo originale: Um filme falado
Nazione: Portogallo, Francia, Italia
Anno: 2003
Genere: Drammatico
Durata: 96′
Regia: Manoel de Oliveira
Interpreti:Irene Papas, Stefania Sandrelli, Catherine Deneuve, John Malkovich, Leonor Silveira