Nonostante la scena fredda e spoglia, si respira l’atmosfera calma e surreale di una notte in Tunisia, scandita dal rumore del mare e dalle parole, taglienti, degli attori.
Presentato in anteprima nazionale al festival Teatri delle Mura, il nuovo lavoro di Vitaliano Trevisan indaga tra le pieghe della politica italiana attraverso gli occhi di un grande uomo politico in esilio volontario in Tunisia.
La scena si apre sulle note di A Night in Tunisia di Dizzy Gillespie, che accompagna lo spettatore in un’atmosfera calda e rilassata, in cui il rumore dell’aeroporto fa da sfondo a due personaggi che dialogano: la moglie del protagonista, Elisabetta, e il fratello, venuto dall’Italia per “sincerarsi” della salute di X. Ma il rifugio in una città straniera non sembra bastare, per quest’uomo sfuggito alla “giustizia” (se così ormai la si può definire), che vive in quella che prima era una seconda o terza casa per le vacanze.
Dentro le mura si sviscera un’universo psicologico fatto di tormenti (anche fisici: l’uomo è malato di cancro, sulla sedia a rotelle) e riflessioni sulla scena politica di quello che ormai non è altro che un paese straniero: l’Italia. L’immobilità fisica di X non gli impedisce tuttavia di viaggiare a ritroso nel suo passato, grazie all’appoggio/sopportazione del fido assistenete Cecchin.
Non è rimasto più nessuno nella casa, dove oramai X si limita a sopravvivere, a farsi trascinare dagli eventi: i figli, Cinzia e Stefano, sono tornati a vivere in Italia, e gli amici-amici non si fanno piuù vedere. Perfino i nemici sembrano averlo dimenticato.
Se potessimo paragonare il purgatorio dantesco al mondo contemporaneo, quello sarebbe la casa di X: in questo limbo, alla fine della vita e poco prima della morte, in cui anche i corpi e le menti sane sono state infettate, chi può salvarsi? Il confine tra vita e morte non è più netto, divengono qui categorie interscambiabili.
Lo scorrere del tempo è dato dal ritorno, quasi ossessivo del brano iniziale, ripresentato in varie versioni: quando anche il fartello finalmente arriva alla casa di X accompagnato dalla moglie, qualcosa accade. Qualcosa rompe l’equilibrio precario di quell’esistenza piatta e inutile, all’ombra della politica più insensata e malfatta.
Quella che ormai regna sovrana nel nostro paese.
Nonostante la lettura (nel senso letterale del tremine) interessante e sagace, e la grande maestria degli attori nel mantenere l’equilibrio della narrazione, lo spettacolo tuttavia non convince fino in fondo: di fronte ad una tematica così attuale, e veritiera, sarebbe stato interessante vedere un coinvolgimento maggiore da parte degli attori.
UNA NOTTE IN TUNISIA
di Vitaliano Trevisan
Con: Carla Chiarelli, Fabrizio Parenti, Tiziano Scarpa, Vitaliano Trevisan
Produzione e coordinamento: Dedalofurioso soc. coop.