Un’estate a New York, un diciassettenne in cerca di identità nel nuovo film di Roberto Faenza, produzione Italia-Usa, girato nella Grande Mela con cast americano su cui spiccano i due premi Oscar Marcia Gay Harden ed Ellen Burstyn.
Perfer et obdura! Dolor hic tibi proderit olim. “Porta pazienza e resisti! Un giorno questo dolore ti sarà utile”.
Arriva da Ovidio il titolo del libro di Peter Cameron, pubblicato in Italia nel 2007 da Adelphi prima che negli Stati Uniti e oggi film per il grande schermo – assai liberamente adattato – diretto dal regista italiano Roberto Faenza.
Troppo intelligente, disadattato, asociale, anormale, solitario… James (Tony Regbo) ha diciassette anni e questi sono gli aggettivi con cui gli altri lo descrivono. Un giovane Holden nell’estate newyorchese alle prese con una scombiccherata famiglia e incapace di rapportarsi con i suoi coetanei.
James fatica ad adattarsi alla “normalità”, si fa per dire, della madre Marjorie (il premio Oscar Marcia Gay Harden) che colleziona mariti e possiede una galleria d’arte in cui espone bidoni della spazzatura che vende a prezzi improbabili. Il padre Paul (Peter Gallagher) è un cinquantenne che si accompagna a giovani donne bellissime che potrebbero essere sue figlie, mentre la sorella Gillian sta scrivendo il libro delle sue memorie e ha un relazione con uno sposatissimo professore che potrebbe essere suo padre.
L’unico spiraglio di empatia e comprensione è per James la nonna Nanette (un altro premio Oscar del cast, Ellen Burstyn), moderna e anticonformista, la sola che sappia comprendere questo enigmatico diciassettenne.
James viene mandato dalla madre in terapia dalla life coach Rowena (Lucy Liu) e dopo una iniziale ostilità comincia a scavare nella propria esistenza nel tentativo di trovare una strada per il proprio futuro. A partire dalla domanda che aleggia su tutto il film “Se io sono un disadattato, allora chi altri cosa sono?”. Domanda retorica, considerando l’umanità con cui James interagisce, che sono la metafora dei difetti del mondo contemporaneo, fatto di apparenze e superficialità dei rapporti, e in cui solo James e Nanette sembrano avere un minimo di sensibilità. Sarà proprio Nanette, infatti, a scrivere a James in una dedica le parole del titolo.
Roberto Faenza, autore anche della sceneggiatura, punta su un film molto “americano” anche se il cast tecnico è tutto italiano, a partire dalle produttrici Elda Ferri e Milena Canonero (la costumista preferita da molti registi di Hollywood, premio Oscar per Barry Lindon di Stanley Kubrick, Momenti di gloria di Hugh Hudson e Marie Antoinette di Sofia Coppola). La fotografia di Maurizio Calvesi restituisce una New York estiva che si alterna tra la ipertrafficata Times Square e i parchi dove James fa terapia con Rowena durante sedute di psicojogging, accompagnati dalle musiche di Andrea Guerra e dalle canzoni interpretate da Elisa.
Una storia di crescita e formazione, nell’arco di un’estate, che aspira all’universalità dei temi legati allo straniamento tipico dell’adolescenza, ma che pecca di una certa convenzionalità narrativa, e non decide mai se scostarsi completamente dal libro di Cameron o se rimanervi fedele. E in questa sospensione sta forse il difetto di questo film, che non sa se premere l’acceleratore sugli aspetti più stravaganti dei personaggi o concentrarsi sulla psicologia di James.
Per i temi trattati, è possibile prenotare matinées per le scuole in tutta Italia al Numero Verde 800 960154.
Un giorno questo dolore ti sarà utile
Titolo originale: Someday This Pain Will Be Useful to You
Nazione: U.S.A., Italia
Anno: 2011
Genere: Drammatico
Durata: 98′
Regia: Roberto Faenza
Sito ufficiale: www.mymovies.it/ungiorno/
Cast: Toby Regbo, Stephen Lang, Deborah Ann Woll, Lucy Liu, Aubrey Plaza, Marcia Gay Harden, Ellen Burstyn, Peter Gallagher, Siobhan Fallon
Produzione: The 7th Floor, Four of a Kind Productions, Jean Vigo Italia, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 24 Febbraio 2012 (cinema)