Max Skinner (Russell Crowe) è il re dei cinici, disincantati e “figli di buona donna” broker di Londra. Operazioni di dubbia legalità, insulti ai colleghi e inguaribile egoismo sono il suo pane quotidiano. Un giorno Max riceve la notizia che il suo vecchio – una volta adorato – zio Henry (Albert Finney) è morto senza eredi e pare avergli lasciato il casale in provenza, con vigna annessa, in cui lui da piccolo passava le calde estati. Fiutando l’ennesimo affare, lo spietato finanziere vola in Francia per sistemare la cascina, venderla e accumulare qualche altro “dannato” milione. Ma, si sa, il fascino delle assolate colline provenzali non lascia indifferenti…
Sul filone delle rivalutazioni enogastronomiche, dello slow food, degli elogi alla lentezza, dei profumi della vita, delle contrapposizioni città/campagna – inferno/paradiso, Un’ottima annata – A good year non si lascia sfuggire nessun banale stereotipo o superficiale considerazione. Ridley Scott, reputato il più riflessivo dei fratelli cineasti (l’altro è Tony), costruisce una vicenda dalla sconcertante linearità e dalle prevedibilissime conseguenze, cercando di concentrare tutta l’attenzione sull’evoluzione di un personaggio (Max) che in realtà rimane sempre uguale a se stesso.
Una settimana dalla City alla Francia meridionale per cambiare vita, valori, amicizie; per innamorarsi, perdersi, ritrovarsi, diventare un’altra persona o riscoprire la parte sopita, emotiva e contemplativa di una personalità corrotta dall’ambizione e dal denaro. Ma questo viaggio “interiore” tra i vigneti assume piuttosto le fattezze di un altro capriccio, l’ennesima strategia di possesso, necessità e smania di controllo di un’esistenza che si misura in capacità di rendere prevedibile l’imprevedibile e calcolare il rischio. Non c’è nessun azzardo nella scelta di Max, nessuna sconfitta né volontà di riscatto, diremmo solo forse un flirt con i sapori e gli odori irresistibili del buon vino e di una terra ricca di fascino.
Le calde tonalità ocra della tarda estate provenzale, insieme alle vedute di paesaggi mozzafiato, non bastano a costruire uno scenario comlpesso e restituiscono a malapena il piacere di una veduta da cartolina in cui il protagonista può prendere la decisione che tutti si aspettano senza troppi risentimenti o tribolazioni. A completare il quadro, la bella locandiera (Marion Cotillard) indigena, irascibile e segnata dalle brutte esperienze con gli uomini, ritrova la passione di un tempo tra le braccia dell’aitante straniero ormai uomo “nuovo” nella terra delle passioni e dei profumi.
Ridley Scott e Russel Crowe tornano insieme dopo la fortunata epopea de Il gladiatore (hanno già girato un altro film, American Gangster, ora in fase di post-produzione), questa volta in una commedia dolciastra e banale dove quasi tutto al sapore del déjà vu; dalle rivalità anglo-francesi alle antitesi frenesia-contemplazione, dalla patina anni ’70 al buonismo di fondo, l’ottima annata si traduce in un prodotto stanco, adagiato su se stesso e quantomai privo di corpo e struttura: non certo un buon vino.
Titolo originale: A good year
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 118′
Regia: Ridley Scott
Sito ufficiale: www.agoodyear.com
Sito italiano: www.medusa.it/unottimaannata
Cast: Russell Crowe, Mitchell Mullen, Marion Cotillard, Albert Finney, Tom Hollander, Didier Bourdon, Valeria Bruni Tedeschi, Giannina Facio
Produzione: Scott Free Productions
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 15 Dicembre 2006 (cinema)