Definiti ribelli in Francia e fuorilegge in patria, gli Uomini senza legge (Hors-La Loi), del regista Rachid Bouchareb, sono i combattenti algerini che con ogni mezzo si batterono per l’indipendenza del loro paese in un conflitto iniziato, dopo un secolo di colonialismo francese, sul finire della seconda guerra mondiale, soffocato nel sangue con il massacro di Sèrif e di Guelma, e proseguito sino alla proclamazione d’indipendenza nel 1962.
Il film, che non ha l’intenzione di raccontare la storia in chiave documentaristica ma vicende private inquadrate in precisi contesti storici, ha inizio nel 1925: una coppia di contadini subisce, sotto gli occhi dei tre figli, l’espropriazione della propria terra che per generazioni era appartenuta alla loro famiglia; la madre, prima di lasciarla, ne raccoglie un pugno in un fazzoletto, con la speranza un giorno di poterci tornare.
1945: i tre bambini sono diventati uomini; Abdelkader, il più idealista dei tre, è un attivista che manifesta per rivendicare i diritti di libertà per il suo popolo, ma l’8 maggio, nelle cittadine di Sètif e Guelma, le marce di protesta si trasformano in sommosse, muoiono molti coloni, e la repressione da parte dell’esercito francese si traduce in un brutale massacro. Arriviamo al 1955 ed il racconto di Rachid Bouchereb, sulle vicende private di questi tre fratelli, prosegue nelle bidonville della capitale francese durante la stagione dei moti indipendentisti algerini guidati dagli attivisti dell’FNL (Fronte di Liberazione Nazionale); così dissimili nelle scelte di vita, Aldelkader, Messaoud e Saìd sono l’emblema della diversità di un popolo accomunato tuttavia da un unico profondo desiderio di libertà.
Agli attentati di Parigi da parte dell’FLN, i servizi segreti francesi rispondono con attacchi dello stesso “stampo” avvalendosi di un’organizzazione che fa capo direttamente al Primo Ministro, la Main Rouge (La Mano Rossa), che ha il compito precipuo di “eliminare fisicamente” gli attivisti: una lotta, dunque, condotta “al di fuori della legalità”. Uomini senza legge, in concorso a Cannes nel 2010 e poi candidato per il 2011 agli Oscar tra i film stranieri, sicuramente non può considerarsi originale nel raccontare la storia di un paese attraverso quella di una famiglia, ma sin dall’inizio si schiera su una posizione ben precisa, concentrandosi prevalentemente sulla sofferenza della gente d’Algeria, dapprima oppressa e poi in lotta per l’indipendenza.
E la semplicità dei sentimenti di queste persone, la forza prorompente della disperazione che nasce dall’indigenza, la spinta degli ideali di giustizia e libertà, colgono nel segno: il ritmo del film è buono, la storia profonda e a tratti avvincente, i tre protagonisti bravi ed alcune scene del film sono davvero toccanti. Inoltre, le azioni violente da un lato e gli scontri verbali tra i tre fratelli dall’altro, hanno il merito di far conoscere, e non solo alle nuove generazioni, che diversi sono i modi di conquistare la libertà, ma che passano tutti attraverso una serie di terribili tragedie umane.
Titolo originale: Hors-la-loi
Nazione: Francia, Algeria, Belgio
Anno: 2010
Genere: Azione, Drammatico, Storico
Durata: 137′
Regia: Rachid Bouchareb
Sito ufficiale: www.tadrart.com/tessalit/horslaloi
Cast: Sami Bouajila, Jamel Debbouze, Roschdy Zem, Samir Guesmi, Sabrina Seyvecou, Assaad Bouab, Bernard Blancan, Samir Guesmi, Jean-Pierre Lorit, Corentin Lobet, Régis Romele
Produzione: Studio Canal, France 2 (FR2), Tessalit Productions
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: Cannes 2010
11 Maggio 2011 (cinema)