“VARIAZIONI SUL CIELO” di Margherita Hack

Scienza e Poesia si incontrano nella rielaborazione teatrale del testo dell'astrofisica toscana

“Variazioni sul cielo” è uno spettacolo teatrale esito di una rielaborazione in chiave poetica di un testo di Margherita Hack; l’idea proviene da uno studio di Sandra Cavallini, l’attrice che interpreta lo spettacolo, e da un progetto video di Fabio Massimo Iaquone.

L’obiettivo è quello di gettare uno sguardo sull’universo, sulle stelle ed i pianeti che lo abitano attraverso gli occhi di una ricercatrice che ha fatto di essi il fulcro della sua vita senza dimenticare chi, tra filosofi e poeti, prima degli scienziati se ne è occupato.
È solo di fronte alla Meraviglia, di aristotelica memoria, che sorge la domanda con cui l’uomo inizia ad interrogare ciò che lo circonda, è a quello stupore infantile che l’ignoto risveglia in ognuno di noi a cui dobbiamo cercare di dare risposta. Solo così la scienza nasce e può tentare di tradurre il mondo in formule, teorie e principi.
Ed è esattamente questo che si è cercato di ricordare in questo spettacolo anche raccontando la storia di Eva, il simbolo della curiosità per eccellenza, la madre biblica dell’umanità, colei che si è ribellata ed ha rifiutato di accettare una Verità dogmatica, calata dall’alto.

“Abbiamo pensato a questo spettacolo come ad un percorso attraverso immagini ora spettroscopiche ora oniriche convinti che il sogno e la scienza, quando riescono ad avvicinarsi, possano creare un universo in cui sia ancora possibile vivere, guardando in su”, spiega Iaquone.
Ripercorrendo la trama del libro la narrazione nello spettacolo si dipana tra un prologo, un epilogo ed in mezzo sette tappe che condensano i momenti più importanti, le domande più pungenti ed i misteri più oscuri con cui la scienza si è continuamente misurata.
Ed è tra il corpo recitante della Cavallini, le riproduzioni di stelle e di grafici matematici e le musiche elettroniche che la voce della Hack (tra immagini videoregistrate e la sua presenza in carne ed ossa) narra le difficoltà e lo stupore di fronte ai misteri del cosmo. Tra mythos e logos insomma, tra il rigore della scienza di professione e il piacere del racconto.

Nell’ora abbondante che occupa lo spettacolo non si assiste ad una lezione di astrofisica, ne tantomeno all’esposizione di varie teorie sull’orgine dell’universo, che probabilmente in pochi sarebbero in grado di comprendere, perchè si ha la sensazione di vivere all’interno di un proprio sogno, quasi fossimo noi nello spazio celeste a contarle, le stelle.
Le musiche eseguite dal vivo del trio C-Project accompagnano perfettamente questa sorta di viaggio interiore che la Hack ci vuole far compiere all’origine della nostra vita, perchè, come recita all’inizio, noi siamo della stessa materia di cui sono fatte le stelle ed i pianeti. È da li che veniamo.

Indagare sull’universo, diviene un modo per indagare anche su noi stessi, conoscere le leggi che lo governano è un po’ come conoscere un’altra parte di sè.
Possiamo quindi, alla fine, dire che l’umanità si divide in due. Chi della luna e delle stelle ha una visione poetica ed onirica, che guarda all’in su ma con i piedi per terra, la maggior parte. E chi invece le considera numericamente, in base alla loro massa, densità, temperatura, distanza dalla terra eccetera, la minor parte: gli scienziati. Non capita spesso che i due gruppi si parlino. Stavolta, forse, è capitato.

Promo Music in coproduzione con Il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Mittelfest 2004
Variazioni sul Cielo di Margherita Hack e Sandra Cavallini
regia e creazioni video: Fabio Massimo Iaquone
musiche dal vivo: C-Project
con la partecipazione straordinaria di Margherita Hack