Fuori Concorso
“Volevo raccontare un rione di Roma, forse il più antico, non con toni enfatici ed imperiali ma quotidiani. Volevo parlare di un paese con gli artigiani, di antiche vie percorse da processioni”.
E dall’idea, un cortometraggio presentato a Venezia 65. fuori concorso in cui l’occhio di Mario Monicelli si posa sul quartiere Monti di Roma dove risiede da tempo, e fruga a scoprirne personaggi, macchiette e manie.
Il maestro ci guida nei luoghi da cui non è possibile prescindere se si vuole cogliere l’essenza del rione: il macellaio con la passione dei fumetti tenuti in esposizione tra polli e bistecche; un negozio di articoli improbabili con la cucina nel retrobottega e tanto di pentola sul fuoco; la banda del rione che si esercita in piazza Madonna de’ Monti, il barbiere che fa la barba a Monicelli come stesse officiando un rito; un garage in cui si gioca a scala e nel frattempo si guarda un maxischermo, simbolo stridente di modernità.
Cinema del dettaglio, e di pennellate sapienti che in poco più di venti minuti sanno dipingere un mondo che sta a metà tra i panni stesi e le rovine austere di Fori e Colosseo.
È curioso come un particolare a volte illumini maggiormente di una panoramica; dice poco la zoomata iniziale sulle case del quartiere, sono invece rivelatori di un piccolo mondo antico cartelli ed insegne che Monicelli riprende con la consueta ironia: “Asta di bici usate” oppure “A volte non ci sono!” appeso alla vetrina di un negozio.
E nelle vie si scorgono preti, suore, bambini e donne alla finestra, un anziano seduto alla fontana, numeri del lotto che echeggiano, gatti e biciclette.
Per Monicelli è il primo salto nel mondo dei cortometraggi, da cui modestamente prende le distanze quando ammette che il vero lavoro l’ha fatto la montatrice Valentina Romano, “che ha ricavato da sette ore di girato quei venti minuti”.
Cinema lieve e disimpegnato come pare volerci convincere il Maestro, alludendo alle critiche che gli vennero mosse negli anni che furono prima di essere consacrato come uno dei fondatori della Commedia all’italiana?
Diremmo piuttosto cinema rivelatore, che rende una passeggiata nel rione fatta di “immagini libere senza fondamento” un modo per conoscerlo più a fondo nelle sue piccole realtà quotidiane e coglierne l’essenza.
Regia: Mario Monicelli
Sceneggiatura: Mario Monicelli, Chiara Rapaccini
Interpreti: Mario Monicelli
Produzione: Inspire Production
Nazionalità ed anno: Italia 2008
Durata: 22′
Lingua: italiano