ROMA – Al cinema Quattro Fontane, [Valeria Golino->MOT1618] ha incontrato la stampa, in occasione dell’anteprima del suo primo lungometraggio da regista, Miele.
In sala, erano presenti i produttori Riccardo Scamarcio e Viola Prestieri, Francesca Marciano e Valia Santella (le due sceneggiatrici insieme alla Golino) e due attori del cast, la protagonista Jasmine Trinca e Vinicio Marchioni.
Le prime curiosità dei giornalisti sono state tutte rivolte alle tre sceneggiatrici: il film infatti ha due motivi d’interesse per quanto riguarda la stesura del copione: affronta un tema decisamente forte e audace – quello dell’eutanasia – ed è liberamente tratto da un romanzo, A nome tuo, di Mauro Covacich. Valeria Golino e le altre autrici della sceneggiatura si sono soffermate a lungo nello spiegare come hanno lavorato, precisando che la riscrittura cinematografica è passata attraverso una vera e propria selezione di parti e idee presenti nel libro, con l’aggiunta di molti elementi nuovi.
La Golino ha sottolineato il forte desiderio di toccare un tema così coinvolgente per chiunque, senza tuttavia far calare verità definitive dall’alto, ma cercando di porre dubbi e domande. In particolare ha messo in evidenza la ricchezza del personaggio da Jasmine Trinca, «figura femminile insolita rispetto ai ruoli del nostro cinema». Molte domande sono state poste in relazione alle scelte registiche, che i giornalisti hanno mostrato di apprezzare. Con il suo modo di parlare asciutto e preciso, la Golino si è soffermata su ogni curiosità, spiegando di volta in volta le intenzioni di ogni scelta, in particolare la volontà di fare un film che non facesse della morte o della sofferenza un’esibizione.
Si percepisce con chiarezza una certa soddisfazione per il lavoro fatto, non solo da parte delle autrici, ma di tutti i presenti, primo fra tutti Riccardo Scamarcio, qui nei panni per lui insoliti di produttore: l’attore ha raccontato la nuova esperienza in poche parole, ringraziando tutti gli altri produttori e sottolineando un certo orgoglio per questo film, «prova che in Italia si possono fare anche film difficili e coraggiosi». Altra soddisfazione in vista, la selezione della pellicola al Festival di Cannes, all’interno della sezione Un certain regard. Il debutto della Golino, sembra essere solo all’inizio.
Foto a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio