Venezia 68.: “Cut” di Amir Naderi film di apertura di Orizzonti

Il Leone d’oro 2006 Jia Zhang-Ke Presidente della Giuria Orizzonti

Il Leone d’oro 2006 Jia Zhang-Ke Presidente della Giuria Orizzonti
affiancato da Stuart Comer, Odile Decq, Marianne Khoury, Jacopo Quadri
Cut di Amir Naderi, poema visivo d’amore per il cinema ambientato nel mondo degli yakuza, è il film di apertura della sezione Orizzonti alla 68. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (31 agosto – 10 settembre 2011), diretta da Marco Mueller e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.

E’ stata inoltre definita la composizione della Giuria internazionale di Orizzonti che sarà presieduta dal regista, produttore e sceneggiatore cinese Jia Zhang-Ke, uno dei protagonisti del cinema indipendente cinese, Leone d’oro alla Mostra di Venezia nel 2006 con Sanxia Haoren (Still Life). Gli altri componenti sono: il curatore della sezione film della Tate Modern di Londra Stuart Comer; l’architetto francese Odile Decq; la produttrice e regista egiziana Marianne Khoury; il montatore e regista cinematografico italiano Jacopo Quadri.
Col suo nuovo film Cut, da lui scritto e diretto, il padre fondatore della Nuovo Cinema iraniano Amir Naderi (che vive e lavora in esilio a New York da oltre due decenni) torna a Venezia a tre anni di distanza dal precedente lungometraggio realizzato, Vegas: Based on a true story, in Concorso nel 2008. Cut sarà presentato in prima mondiale al Lido giovedì 1 settembre 2011 e concorrerà ai premi riservati ai lungometraggi (Premio Orizzonti e Premio Speciale della Giuria – Orizzonti), in questa sezione che si apre a tutte le opere “fuori formato”, con un più ampio sguardo verso le vie nuove dei linguaggi espressivi che confluiscono nel cinema.

“La storia di Cut deriva dalla mia stessa esperienza come regista – ha dichiarato Amir Naderi – e poi dall’incontro con l’attore giapponese Hidetoshi Nishijima, quando nella mia mente si è formato il personaggio di Shuji. Un altro incentivo per realizzare un film in Giappone, è stato per me poter lavorare con attori giapponesi, che ritengo abbiano uno stile e un comportamento speciali di fronte alla macchina da presa. Spero che dopo aver lavorato con giapponesi mentre giravo Cut, io possa afferrare più da vicino lo spirito del Giappone. Il Giappone è per me come un poema moderno. Rispetto il cinema giapponese e non ho intenzioni di critica nel mio racconto. Fra i grandi cineasti mondiali di oggi, vanno inclusi due registi giapponesi, Kiyoshi Kurosawa e Sabu. Credo che il sentimento e la forza dei grandi registi giapponesi mi abbiano sorretto in questo film”.

Cut è scritto e diretto da Amir Naderi, è co-sceneggiato da Shinji Aoyama e Yuichi Tazawa e interpretato da Hidetoshi Nishijima, Takako Tokiwa, Takashi Sasano, Shun Sugata, Denden. La direzione della fotografia è di Kejij Hashimoto, le scenografie sono di Toshihiro Isomi, il suono di Takeshi Ogawa. Kiyoshi Kurosawa ha fornito una consulenza speciale. Cut è prodotto da Sadai Yuji con Eric Nyari, Engin Yenidunya, Regis Arnaud, Shohreh Golparian.
Amir Naderi è una delle più influenti personalità del cinema iraniano. Naderi ha sviluppato agli inizi la sua conoscenza del cinema guardando film nella sala dove lavorava da ragazzo, leggendo recensioni e stringendo amicizia con importanti critici. Ha iniziato la sua carriera come fotografo di scena per importanti film iraniani. Negli anni ’70 Naderi si è cimentato nella regia, e ha realizzato alcuni dei più importanti film del Nuovo Cinema Iraniano. Ha debuttato nella regia nel 1971 con Khoda Hafez Rafiq (Goodbye Friend), ma è soprattutto con Tangsir (1973) che ha raggiunto una grande popolarità in Iran. Naderi ha acquisito poi notorietà internazionale con film ormai considerati dei classici, Entezar (Waiting, 1974), premio della Giuria a Cannes, Davandeh (The Runner, 1985), presentato a Venezia, e Ab, Bad, Khak (Water, Wind, Dust , 1989), presentato a Locarno. The Runner è considerato da molti critici uno dei film più influenti dell’ultimo quarto del ‘900. Espatriato a New York nei primi anni ’90, Naderi ha continuato a realizzare nuovi lavori e ha ricevuto importanti incarichi. Ha insegnato al Rockfeller Film and Video, alla Columbia University, all’Università di Las Vegas e alla New York School of Visual Arts. I suoi film statunitensi sono stati presentati alla Film Society of Lincoln Center, al Moma’s NewDirectors/New Films series, ai Festival di Venezia, Cannes, Tribeca e Sundance. Il suo Manhattan by Numbers (1993) è stato presentato a Venezia, Sound Barrier (2005) ha avuto la premiere al Tribeca e l’ultimo lungometraggio, Vegas: Based on a True Story (2008) era in Concorso a Venezia dove ha vinto i premi Cinemavvenire e Signis.