Venezia 69: “Welcome home” di Tom Heene

Welcome home?

Settimana della Critica
Un ritorno a casa scandito da tre momenti di vita; un film che mira ad essere intimista ed politico assieme, in una Bruxelles che accoglie e fagocita.

Lila (Manah Depauw) è una giovane donna che vive a Bruxelles. È in una relazione stabile con Benjamin (Kurt Vandendriessche), relazione che però decide di abbandonare per partire per un viaggio verso luoghi ignoti alla ricerca di se stessa e di risposte. Quando ritornerà, dopo tre mesi invece che i due previsti, troverà ad attenderla Benjamin, ancora innamorato, e vedrà in una giornata le facce del passato, presente e futuro della sua città natale. Il racconto non è lineare e alterna questi momenti, intersecandoli l’uno con l’altro, fino a giungere ad un tragico finale.

Nell’autobus che la porta verso il centro città, Lila incontra Billal (Nader Farman) un signore iraniano, o persiano, come si definisce lui stesso, che torna a Bruxelles per la prima volta dopo 40 anni: ha vissuto lì per un anno da studente e vuole andare a salutare la coppia che gli aveva affittato l’appartamento tanto tempo fa. Nonostante non siano rimasti in contatto, l’affetto e il ricordo sono ancora vivi. Lila accetta di accompagnarlo in giro per le vie della sua città, assolate e riprese con sguardo affezionato dal regista Tom Heene, vie che per l’ospite non hanno ormai più alcun punto di riferimento.

La città che lui conosceva ormai non esiste più, è il passato. Giunta a casa Lila si riavvicina a Beniamin, solo per informarlo della fine del loro rapporto, dopo aver fatto l’amore: la notizia suscita la rabbia e gli insulti di Benjamin e la scena culmina nell’abbandono dell’appartamento da parte di lei. È una volta rituffatasi nella Bruxelles notturna che Lila farà la conoscenza della sua faccia futura, sotto forma di cinque giovani funzionari europei, che la investono andando ad una festa; cinque giovani senza morale o senza scrupoli, che non esitano a mentire per liberarsi dalla polizia e per proseguire la loro serata all’insegna del divertimento, senza più un pensiero per la ragazza lasciata sull’asfalto.

È un ritorno ad una casa poliglotta e universale: tutti i personaggi alternano il parlare in fiammingo, francese e inglese, perfino Lila e Benjamin nel loro litigio non mantengono un’unica lingua. I funzionari, poi, sono il massimo esempio di interculturalità possibile, con tutti i pro e i contro che ne derivano: l’incredibile apertura unita alla massima indifferenza per il proprio prossimo. È un film intimo e riflessivo, fatto con pochi personaggi, ma che grazie all’uso sapiente del linguaggio e degli attori si proietta in un panorama più politico e internazionale.

Titolo originale: Welcome Home
Nazione: Belgio
Anno: 2012
Genere: Drammatico
Durata: 70′
Regia: Tom Heene
Cast: Manah Depaw, Kurt Vandendriessche, Nader Farman, Felipe Mafasoli
Produzione: Minds Meet
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Data di uscita: Venezia 2012