Giornate degli Autori 2013
Una donna rimasta vedova e con tre figli a carico, le sue debolezze e la sua inadeguatezza di fronte ai tempi che cambiano. La figlia maggiore, in perenne equilibrio tra un bisogno di emancipazione e l’incapacità di lasciare la propria famiglia, di cui rappresenta la vera fonte di sostentamento. E Ilker, figlio diciassettenne dai comportamenti immaturi e violenti.
Questo è Köksüz (Nobody’s home), film che fotografa tutte le fasi della vita, dall’infanzia, personificata dalla figlia più piccola, fino alla vecchiaia, dalla nonna. Ma gli spunti sono innumerevoli: l’incapacità della madre di tenere le redini della situazione, la sua debolezza malcelata da una ostentata rigidità nei modi. E ancora, la decisione della figlia maggiore di sposarsi, più per dogmatismo che per amore. Il tutto da contestualizzare nella realtà turca contemporanea.
Nonostante l’apparente pretenziosità del regista di abbracciare un insieme così nutrito di temi eterogenei, il risultato finale è ben riuscito. Una sintesi di quella che può essere la vita di una famiglia in bilico tra la voglia di evolversi e la paura di affrontare un cambiamento ancora ignoto, e che per questo intimorisce.
La necessità di ogni personaggio di rimanere attaccato alla propria maschera, temendo una maturazione all’interno della quale non saprebbe come muoversi, venendo meno ogni tipo di protezione e giustificazione.
Titolo originale: Köksüz
Nazione: Turchia
Anno: 2013
Genere: Drammatico
Durata: 81′
Regia: Deniz AkçayCast: Ahu Türkpençe, Lale Basar, Savas Alp Basar, Sekvan Serinkaya, Mihriban Er, Melis Ebeler
Produzione: Zoe Film
Data di uscita: Venezia 2013