“La prima neve” di Andrea Segre

Waiting for...

Venezia 70. Orizzonti
L’incontro tra Dani, immigrato scappato dalla guerra in Libia con moglie e figlia, e Michele, ragazzino italiano recentemente rimasto orfano di padre, li aiuterà a superare il carico di dolore che ognuno dei due porta dentro. Seconda volta a Venezia per Andrea Segre che ritorna con un’altra storia di incontri fortuiti e profondi legami affettivi.

Con parte della squadra di Io sono Li (Giuseppe Battiston, Roberto Citran e Marco Paolini in qualità di produttore) e alcuni elementi nuovi (Anita Caprioli, ma soprattutto Jean-Christophe Folly e Matteo Marchel), la pellicola di Segre non convince del tutto nonostante l’ottimo cast e l’accurata regia.

Dani è scappato dalla guerra in Togo, come tanti immigrati si è trovato su un canotto in mezzo al mare, assieme alla moglie incinta; le privazioni del viaggio l’hanno indebolita al punto che una volta in Italia muore dando alla luce Fatou, la loro bambina. I drammatici ricordi legati a questa nascita impediscono a Dani di formare un legame con la figlia, di provare altro che dolore quando la guarda. La lascia quindi quasi interamente alle cure degli altri ospiti della casa famiglia in cui ha trovato rifugio al suo arrivo, e cerca conforto nel suo lavoro d’intagliatore.

Michele è un ragazzino troppo adulto per la sua età: ha da poco perso il padre in un’escursione in montagna a causa di una valanga, e di questa morte incolpa la madre – con cui è particolarmente duro – e in qualche modo anche se stesso. Questa perdita l’ha reso cinico, arrabbiato e scostante.
L’incontro tra i due (Dani lavora come falegname assieme al nonno di Michele) sarà un modo per entrambi di tornare ad aprirsi al mondo e lentamente riemergere dal pozzo di dolore e autodistruzione in cui sono sprofondati.

Il tema dell’immigrazione, così facilmente e banalmente sfruttabile, è saggiamente lasciato in disparte da Segre, che si concentra invece sul tema universale del lutto e del suo superamento. Nonostante le ottime premesse però, il film non colpisce come avrebbe potuto fare probabilmente con un maggior lavoro sui personaggi. In qualche modo sembrano fuori fuoco, mai eccessivamente approfonditi, Dani in primis. Ed è un peccato, perché invece su tutti emerge il personaggio di Michele, assolutamente perfetto nella sua rabbia infantile ma che ferisce come un adulto, nelle sue marachelle da bambino, le corse in moto, le canzoni a squarciagola con gli amici, il bigiare la scuola. In questo senso è un peccato che il personaggio di Dani sia poco incisivo, che riesca quindi a fare meno da contrappunto in questo balletto delle solitudini, rimanendo quasi in secondo piano rispetto all’interpretazione di Matteo.

Sono molti i buoni spunti di quest’opera, in cui Segre dimostra ancora una volta una sensibilità fuori dal comune nel raccontare i piccoli grandi dolori della quotidianità, ma sembra rimanere anch’essa nel vuoto, sospesa, ancora in attesa della prima neve.

Titolo Originale: La prima neve
Nazione: Italia
Anno: 2013
Genere: Dramamtico
Durata: 105’
Regia: Andrea Segre
Cast: Jean-Christophe Folly, Matteo Marchel, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston, Roberto Citran
Produzione: Jolefilm, Rai Cinema
Distribuzione: Parthénos
Uscita: Venezia 2013