Settimana della Critica 2013 – Film di Chiusura
Ximena ha poco più di quarant’anni e, abbandonata dai genitori quando era molto piccola, non ha mai avuto occasione di studiare. Analfabeta e dai modi un po’ rozzi, tutto ciò che le rimane del suo passato è una lettera che suo padre, appena prima di partire, le aveva lasciato, e che lei tuttora custodisce gelosamente. Lettera di cui, non sapendo leggere, non conosce il contenuto.
Un giorno, a casa sua si presenta una giovane insegnante, figlia di una cara amica che in passato le leggeva il giornale, che si propone di proseguire il lavoro fatto dalla madre. Inizialmente titubante e in imbarazzo perché il suo segreto era stato svelato, Ximena si scioglie sempre più, fino a permettere alla giovane donna di insegnarle a leggere e scrivere.
L’analfabetismo di Ximena è in realtà la sua incapacità di dialogare col mondo. Imbarazzo a mostrarsi alla gente per la paura che il suo segreto, così caparbiamente custodito, possa essere svelato. I suoi modi volgari e talvolta violenti rivelano un timore profondo, un complesso di inferiorità con cui è costretta a convivere ogni giorno e che si traduce in imbarazzo e vergogna.
Ma l’alfabetizzazione prosegue e, accompagnando la sua crescita, diventa metafora di apertura alla vita, di cui per la prima volta riesce a gioire. A partire dalla piccole cose: come il riuscire a leggere le fermate dell’autobus, abilità che la riempie di felicità. Un film intimista che fa assaporare il piacere e l’importanza di ciò che troppo spesso si dà per scontato.
Las analfabetas
di Moisés Sepúlveda / Cile 2013 / 73′ / film di chiusura – evento speciale fuori concorso