Venezia: “The Zero Theorem” di Terry Gilliam

Il teorema esistenziale

Venezia 70. Concorso
Terry Gilliam è un regista che vuole fare domande, non ci sta a vivere di risposte semplici. E così è un po’ tutta la sua filmografia sulla ricerca del senso della vita. A quanto pare la sua predilezione registica è giocare sull’equilibrio tra immagini e filosofia.

Realizzato con un budget molto basso, il nuovo film di Terry Gilliam, The Zero Theorem appagherà i suoi fan, mentre lascerà nell’incertezza tutti gli altri. Ma quell’incertezza che non fa porre domande esistenziali, bensì su cosa voglia esprimere Gilliam. Perchè mai come in questo film, pare che il regista abbia voluto costruire un immaginario futuro, tra percezione della vita e dei sogni, più per sé stesso che per il pubblico.

Autore visionario e provocatore, questo è certo, Gilliam ha messo in scena un lavoro scritto da Pat Rushin, professore universitario; come lo stesso Gilliam ha detto: “La sceneggiatura di Pat Rushin mi ha intrigato per le molte idee esistenziali racchiuse nel suo divertente, toccante racconto filosofico. Per esempio: Che cosa dà significato alla nostra vita, che cosa ci procura gioia? Si può essere soli nel nostro mondo sempre più connesso e ristretto? Questo mondo è sotto controllo o è semplicemente caotico?”

Capiamo che è impossibile – e allo stesso tempo meraviglioso – poter dare una definizine al lavoro di Gilliam; tuttavia quel senso di indefinito, strumento per sondare la profondità della vita che lo definisce, lo caratterizza – e che gli consente di non giudicare nè di dare risposte – qui non intriga, ma confonde, facendo perdere anche quel certo senso di umorismo che si percepisce, ma che non riesce a penetrare la perplessità di chi guarda.
In The Zero Theorem lo scontro tra realtà e finzione diventa lo scontro tra ciò che è percepito e ciò che è imposto; e il paradosso è proprio dietro l’angolo.

La storia è ambientata in un futuro prossimo, in quella che potrebbe essere Londra. Qohen Leth (Christoph Waltz) è uno scienziato, che si esprime utilizzando il plurale maiestatis e lavora alla Mancom Corp. Qohen ha varie ansie, tra cui quella di non essere presente quando riceverà una telefonata che gli svelerà una qualche rivelazione. Il suo compito è un misterioso progetto nichilista che mira a scoprire una volta per sempre il fine dell’esistenza umana, o la sua assenza. Dietro questa burocrazia virtuale e tentacolare, c’è un magnate (Matt Damon) che tutto ha sotto controllo, camaleonte e Grande Fratello (inteso come Orwell, per carità!).
Il suo programmatico piano di vita viene scombussolato dall’incontro con una sexy e stramba ragazza, Bainsley (Mélanie Thierry). Gli incontri, in sogni virtuali con la giovane, portano Qohen a un confronto con il vortice spaziale, fatto di paura e angoscia (una specie di “Moriremo tutti”) che gli centrifuga in testa.
E sarà proprio il romanticismo a dare a questo scienziato una via di fuga.

Il progetto della scenografia di The Zero Theorem è, forse, l’unica nota colorata, irreale e fantasiosa, in cui si riconosce la mano del regista di The Imaginarium of Doctor Parnassus o di Brazil; un mondo fatto di toni allegri, accessori stravaganti, quasi infantili, senza schemi, rapisce lo sguardo. I piccoli dettagli sono un punto di forza del regista, e anche qui suo segno distintivo. Ma il contenuto del film, come si diceva, pare essere sviluppato per una “fruizione” individuale, realizzato più per sè stesso, o una piccola cerchia di appassionati, che per un pubblico, non pretendiamo vasto, ma quanto meno più ampio. Il misticismo ateo verso l’universo e l’esistenza non riesce a essere spigliato e arguto, come nei precedenti lavori.
Troppa ambizione, tra fascinazione del e nel sogno e impatto con la realtà, rallentano i voli pindarici di Gilliam, che questa volta lo hanno portato a bruciarsi.

Titolo originale: The Zero Theorem
Nazione: Regno Unito, Romania
Anno: 2013
Genere: Drammatico
Durata:
Regia: Terry Gilliam
Cast: Matt Damon, Christoph Waltz, Ben Whishaw, Tilda Swinton, David Thewlis, Melanie Thierry, Lucas Hedges, Sanjeev Bhaskar, George Remes
Produzione: Mediapro Studios, Zero Theorem
Distribuzione: Moviemax
Data di uscita: Venezia 2013
19 Dicembre 2013 (cinema)