Sbiadita l’idea di patria considerata da molti come un’idea obsoleta, lo sguardo torna alle piccole patrie capaci ancora di suscitare interesse ed amore. Il natio borgo, anche se non selvaggio e privo per i più di ogni attrattiva turistica, viene guardato con affettuoso interesse da chi vi è nato o vi ha vissuto gli anni fondamentali dell’infanzia e dell’adolescenza.
Si vogliono catalogarne e archiviarne le memorie storiche con proiezioni en abime che ne indaghino origini, radici, toponomastica riuscendo così a fare apprezzare anche agli estranei i suoi significati e le bellezze nascoste.
Leone Porru, emerito professore e poliedrico studioso della sua terra, abile nel manovrare la penna, si inserisce in questo filone aprendo squarci su una piccola realtà locale, la natia Villa dei Greci, vicina a Cagliari, mai salita fino ad ora alla ribalta della cronaca insulare. Concepita l’idea, il professore però si fa da parte, cede umilmente agli altri l’onore e l’onere di indagare sui vari aspetti di questo piccolo paese, limitandosi ad organizzare in modo organico l’opera di altri autori ciascuno dei quali altamente specializzato nelle singole materie trattate. “Villa dei Greci- Una Villa Greca inedita tra storia, archeologia ed arte” (ed. Grafica del Parteolla, Dolianova, CA, a cura di Nicoletta Rossi e Stefano Meloni), vuole riandare al passato per costruirvi il futuro: questo l’intento del curatore Porru e dei suoi validi collaboratori anticipando una tendenza che pare investire il mondo dell’arte, dell’architettura, della musica specie in ambito veneziano come emerge dalle ultime mostre (ad esempio “Italics” a Palazzo Grassi) o dalle recenti Biennali sia di architettura che di musica, quest’ultima esplicita fina dal titolo “Radici-Futuro”.
Nel ricostruire le vicende di Villagreca, giovani archeologhe, esperti studiosi e archivisti partono dal 1355, prima attestazione della sua esistenza per seguirne poi le tracce in campo storico, archeologico archivistico aggiungendo una documentata cronologia dei parroci che a partire dal secolo XVII ai giorni nostri, si sono succeduti alla guida della Parrocchia di San Vito, fino a giungere all’attuale, l’ideatore del libro Leone Porru.
Nulla viene trascurato, ad ogni oggetto, anche al più modesto, viene data dignità di memoria e catalogazione. Accanto agli arredi d’argento, calici, ostensori, turiboli, si raccontano gli oggetti devozionali quali medaglie dalle forme tradizionali per lo più ovali, ma anche cruciformi, croci semplici in bronzo dorato speso ossidate, commoventi per la profonda spiritualità che le ha ispirate.
Testimonianze archeologiche attestano l’esistenza di un’antica necropoli situata nelle vicinanze del sito in cui sarebbe sorta una villa bizantina antenata del paese. Le prime notizie dirette documentate risalgono al Trecento quando Villa greca entrò a fare parte del Regno catalano- Aragonese di Sardegna –Corsica. Si dipana da quel periodo la storia attraverso i secoli fino ai giorni nostri, vicende narrate spesso con vivace humor, arricchita da squarci su personaggi curiosi e tipici del loro tempo, inserendole continuamente nell’ambito della storia dell’isola, vicende scandite dal battere ritmico dell’orologio di San Vito, fabbricato in Inghilterra alla fine del secolo XV ora in restauro.
A lettura conclusa non si può essere d’accordo con quanto affermato dal Prof. Porru nella prefazione, sul suo minimalismo che umilmente ritiene che questa mole di lavoro scientificamente documentato ed elaborato possa interessare solo la piccola comunità degli abitanti. L’abilità del racconto, la varietà dei temi, il tono sapiente ma accessibile che caratterizza l’intera opera ne fa, al contrario, una lettura interessante anche per gli estranei trasmettendo loro una ragione in più per visitare ed amare la bellissima isola sarda.
“Villa dei Greci- Una Villa Greca inedita tra storia, archeologia ed arte”
ed. Grafica del Parteolla, Dolianova, CA,
a cura di Nicoletta Rossi e Stefano Meloni