“Viola di Mare” di Donatella Maiorca

L’amore tra due donne: un tema forte, per una storia debole

Concorso
C’era una volta, al tempo dei Mille, Angela, nata dal grembo arcaico di un’immaginaria piccola isola al largo della Sicilia.
Fimmena, e per questo indesiderata, Angela da sempre ama Sara.
E’ te che voglio – dice – Tu la Luna vuoi – le risponde Sara.
Un amore impossibile, contrastato da un violento padre-padrone che la segrega per due anni in una caverna, nell’attesa che acconsenta alle nozze con un caruso, ma Angela ama Sara: è lei che vuole sposare.

Come in una fiaba, la soluzione è portata in dono da una fata madrina uscita dall’ombra di una madre sottomessa, e con la benedizione di un prete che un’antica colpa rende ricattabile, Angela, sotto lo sguardo di muti testimoni, da donna diventa uomo.
Lei, profondamente fimmena, rinuncia a se stessa per amore di Sara, diventando il masculo che suo padre ha sempre voluto.
Tratto dal romanzo Minchia di re di Giacomo Pilati, il secondo lungometraggio di Donatella Maiorca nasce da un nucleo di verità: un documento autentico redatto nella Sicilia di Garibaldi, il cambio di sesso attraverso la correzione dell’atto di nascita.

Dal romanzo di sapore barocco di Giacomo Pilati, si passa a un film melodramma-verista in cui Angela, interpretata da un’intensa Valeria Solarino, afferma senza senso di colpa il diritto a sfidare le convenzioni per amare liberamente Sara (Isabella Ragonese).
_ Una storia che sfuma nel surreale, che denuncia l’arroganza e l’ipocrisia del potere, ma non basta questo a farne un buon film; anche se il tema è quanto mai forte e attuale, anche se l’amore lesbico conquista qui l’inconsueto spazio del protagonista.

All’amara fiaba di Pilati, pur lontana dalla perfezione, Donatella Maiorca aggiunge altre carte facendo crollare così il castello: per una maggiore verosimiglianza introduce qualche elemento in più di conflitto e di dubbio, soprattutto nel rapporto tra le due protagoniste, sfuocando il valore metaforico del testo; aggiunge figure maschili dando rilievo a potenziali amori e un tentativo di stupro da parte di chi non accetta l’inganno della nuova identità.

Sullo sfondo di una Sicilia ormai grembo di clichè cinematografici, in cui i simboli sopravvivono aldilà delle stagioni, come i pomodori che essiccano sotto il peso del cielo d’inverno, la cinquantenne regista messinese fa incontrare due splendidi corpi di donna, privi però degli umori della passione, che sembrano più esibiti che amanti; avvolti dall’ingombrante, quanto estranea, colonna sonora di Gianna Nannini.

Una scelta che forse nell’intenzione voleva mettere in evidenza il filo rosso che lega l’arcaica violenza di un tempo a quella dei nostri giorni, ma che invece aggiunge un altro granello a inceppare il meccanismo di un film che affronta temi forti con debolezza, fino a un finale difficilmente sostenibile.

Titolo originale: Viola di mare
Nazione: Italia
Anno: 2009
Genere: Drammatico
Durata:
Regia: Donatella Maiorca

Cast: Lucrezia Lante della Rovere, Giselda Volodi, Valeria Solarino, Isabella Ragonese, Ennio Fantastichini, Corrado Fortuna, Marco Foschi, Ester Cucinotti, Alessio Vassallo
Produzione: Italian Dreams Factory
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: Roma 2009
16 Ottobre 2009 (cinema)